REGARDE LES HOMMES TOMBER – Ascension

by Chiara Simonetta

Il 2020 è iniziato da poco e già promette bene in quanto a nuove uscite sul panorama metal europeo. Dopo cinque anni, ritornano a testa alta i Regarde Les Hommes Tomber, con un nuovo album che chiude la trilogia iniziata nel 2013 con il loro primissimo full-length e che procede nel 2015 con “Exile”. Per gli appassionati di black metal non ci si poteva aspettare null’altro che un prodotto di altissimo livello, e la band francese non delude neppure questa volta: “Ascension”, terzo full-length, rilasciato ufficialmente il 28 febbraio per la Season of Mist, è un lavoro eccellente, che si mantiene sul livello delle due produzioni precedenti, senza scostarsi dalla coerenza tematica e stilistica che li rende unici e particolari.

Prima di focalizzarmi sull’album, vorrei ripercorrere brevemente il percorso della band, che debutta nel 2013, come già detto, con un full-length omonimo, un progetto black metal con forti influenze atmospheric, sludge e death, che genera un universo e un’atmosfera profonda, oscura e mistica, incentrata su tematiche ispirate alle sacre scritture. A due anni di distanza, vede la luce “Exile”, un album di forte impatto, che segna un superamento rispetto al primo lavoro, con un’intensificazione sul piano puramente tecnico e musicale e uno sviluppo verso influenze più estreme. Si pone come una narrazione lineare e drammatica, carica di pathos e coinvolgimento emotivo; i testi sono densi di richiami biblici e mitologici, leitmotiv tematico della loro intera produzione musicale.
“Ascension” si pone come capitolo conclusivo di questa trilogia, riallacciandosi alla narrazione dell’album precedente e creando un lavoro unico, in cui il racconto verte sui principali protagonisti delle sacre scritture, soggiogati al fato e destinati a una caduta inevitabile. La complessità e la gravità della materia trattata, l’atmosfera tetra e ritualistica sono rese in maniera visiva e teatrale da un growl profondo, dai riff martellanti e da una tecnica musicale eccellente.
Anche questo album si apre con un’intro strumentale, in un climax che culmina nell’opening di “A New Order”, seconda traccia, della durata di otto minuti, un pezzo black veloce e potente, che non può che generare aspettative altissime per tutto l’album. Aspettative decisamente confermate dal singolo successivo, “The Renegade Son”, un brano pazzesco dal ritmo sostenuto da un blast beat incessante. A seguire, “The Crowning” e “Stellar Cross”, due brani della durata rispettivamente di nove e otto minuti, dai testi densi di simbologia e occultismo, materia ben resa dalla sinfonia, capace di evocare un senso di misticismo e ritualità. “La Tentation”, brano instrumentale e molto atmosferico, segna uno stacco tra i due pezzi precedenti e l’ultimo brano dell’album, “Au Bord Du Gouffre”, un capolavoro black dalle sonorità drammatiche e con un cantato tragico ed espressivo, una perfetta conclusione per l’album.
Dunque, non posso che dare un giudizio pienamente positivo ad “Ascension” e ai Regarde Les Hommes Tomber, una band che merita sicuramente di fare strada e che possiede tutte le carte giuste per farlo.

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