POWERWOLF – CALL OF THE WILD

by Elena Baiardi

Quando una delle band che preferiamo sta per pubblicare un nuovo album, credo sia comune in tutti il crearsi una certa aspettativa, non vedere l’ora di ascoltarlo da cima a fondo dopo aver macinato i singoli mille volte. E per me è stato esattamente così con l’ultimo album dei POWERWOLF. Ho atteso l’uscita di “Call Of The Wild” davvero con ansia ed aspettative abbastanza alte, anche perchè i due singoli, “Beast Of Gévaudan” prima e “Dancing With The Dead” mi sono piaciuti davvero molto. Sono i classici pezzi in puro stile Powerwolf che, nonostante siano relativamente semplici e molto lineari, ti si piantano in testa e non se ne vanno nemmeno a pregarli. Me li immagino live, con tutto il fantastico spettacolo pirotecnico che la band sa darci e la potenza dei loro suoni dal vivo: sono assolutamente certa che questi due pezzi saranno delle cannonate.
Detto ciò, devo ahimè ammettere che questo album mi ha un po’ delusa nel complesso. Mi aspettavo qualcosa che ricalcasse la cazzutaggine di “Sacrament Of Sin”, ma rispetto al predecessore l’ho trovato un po’ più moscio. Brani come “Varcolac” e “Glaubenskraftnon mi trasmettono assolutamente lo stile tamarro ed incisivo che invece troviamo nei due singoli citati all’inizio. L’album però si apre a cannone con “Faster Than The Flame”, che potrebbe benissimo diventare l’erede di “Fire And Forgive” come opener dei loro prossimi live; non solo per la sua potenza ma forse anche perchè, a voler ben vedere, le due canzoni suonano abbastanza simili… quasi troppo, forse. Sia ben chiaro, non penso assolutamente che l’album sia da bocciare a priori, solo non tutti i brani mi sembrano all’altezza del livello raggiunto nell’album precedente. Ma… squillino le trombe: anche in “Call Of The Wild” ritroviamo una power ballad! Mi ero assolutamente innamorata di “Where The Wild Wolves Have Gone”, l’ho ascoltata e riascoltata, ed in live la nevicata sul ritornello finale è stata davvero suggestiva. “Alive Or Undead” ha avuto lo stesso effetto WOW su di me. Con questo tipo di canzoni si vince facile con me, lo ammetto, ed infatti il brano è volato dritto nella lista dei miei preferiti della band. Peccato davvero per quei brani un po’ privi di mordente, che abbassano la qualità dell’album, nonostante alcuni pezzi davvero belli. Ho dovuto ascoltarlo più volte infatti per riuscire ad inquadrarlo appieno: ammetto infatti che la mia opinione dopo il primo ascolto era abbastanza negativa. Forse ascoltare alcuni brani live mi aiuterà a rivalutarli, come mi è successo più volte con varie band. Speriamo di avere presto questa possibilità!

Tracklist:
01 – Faster Than The Flame
02 – Beast Of Gévaudan
03 – Dancing With The Dead
04 – Varcolac
05 – Alive Or Undead
06 – Blood For Blood (Faoladh)
07 – Glaubenskraft
08 – Call Of The Wild
09 – Sermon Of Swords
10 – Undress To Confess
11 – Reverent Of Rats

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