NOCTIFERIA – Transnatura

by Luca Gazzola

I Noctiferia sono un gruppo sloveno attivo dal 1994, nati dagli Emetica, e arrivati all’esordio discografico con il demo Gods of Pocka pubblicato due anni dopo. In totale, contando anche questo, hanno pubblicato sette album, di cui uno live. Si tratta di un album lento e cupo con sonorità di vario genere provenienti da diversi continenti per ogni strumento; anche la voce talvolta è alterata, il tutto senza un nesso di continuità, ma l’insieme non stona in modo eccessivo. Più difficile cercare di capire dove si possa classificare come metal. L’album è registrato in maniera pulita e il mixaggio è orecchiabile, ma il contenuto è piatto e vanifica gli sforzi della ricercatezza delle sonorità, il tutto in 50 minuti spartiti in 11 canzoni, della durata variabile tra 3 minuti e tre quarti e 5 minuti e tre quarti.

Tra le canzoni rilevanti:

  • Holyman: terza canzone. Pezzo particolarmente placido con tanto di trombette e altri strumenti più usuali a una colonna sonora di un film di Sergio Leone che a un album metal. Quattro minuti e mezzo poco digeriti ma che alla fine ci stanno.
  • Samsara: sesto pezzo dell’album. Un pezzo complesso con suoni folk e ritmiche orientali. Il riff è orecchiabile, ma va avanti omogeneo tra pause lente con cori femminili che intervallano la voce concitata del cantante a pezzi strumentali. Quattro minuti abbondanti di canzone tuttavia passabili.
  • Rudra: nona canzone. Intro tipicamente blues, voce sottotono, ritmo molto lento e ritmica a 3/4. Non c’è nient’altro da dire, continua in maniera semplice e uniforme fino alla fine.

Nella discografia dei Noctiferia si è visto passare dal melodic death metal al death con influenze grindcore non eccelso ma orecchiabile dei primi album, per poi passare all’industrial percepibile nettamente in Pax, a qualcosa di totalmente diverso e completamente sperimentale. Molti tradizionalisti potrebbero non averla presa bene, altri ascoltatori, più avvezzi a generi diversi, potrebberoo aver gradito visto che in questo album, come visto, c’è un po’ di tutto anche se non applicato in maniera produttiva. Salvo black, death e djent.

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