LOS MALES DEL MUNDO – Descent Towards Death

by Matteo Ferro

Los Males del Mundo, e il nome è tutto un programma. Perchè se veramente il loro punto d’incontro tra parole, suoni e produzione musicale è davvero il male del mondo, allora di roba da scrivere, pensare e registrare ce n’è eccome, e ce ne sarà successivamente.
Provengono dall’Argentina, blackster davvero arrabbiati con già all’attivo un EP che ho deciso di gustarmi subito prima di imbattermi in questo album vero e proprio. I due brani inclusi nel loro precedente lavoro, mi hanno dato veramente tanto da sperare, vista la qualità sonora e la grande vena artistica spiattellata e messa in primo piano da questa band. Devo dire che dopo aver terminato le loro due tracce di presentazione, al momento che ho iniziato ad ascoltare l’album, sono rimasto forse un pò deluso dalle aspettative. Mi ha dato l’idea di una band ammorbidita e poco potente, ma è bastato proseguire all’interno del primo brano per cambiare tutti i connotati e i pensieri erronei. La partenza è puramente malinconica, drammatica, disperata e quasi teatrale, per poi imbattersi in pugnalate feroci contornate da una voce che non ti lascia scampo, per la grande aggressività.
Devo dire la verità, differentemente dal loro precedente lavoro di presentazione, adesso le tracce risultano al 100% atmospheric black metal, mentre le precedenti le avrei catalogate puramente black, con qualche strizzata d’occhio solamente all’ atmospheric, ma non totalmente come in questo primo lavoro completo. Certo, i colori della musica sono sempre in completa metamorfosi, specialmente negli ultimi anni e specialmente nel Black, che ha assunto influenze diverse al suo interno. Di band atmospheric se ne sentono a bizzeffe oggi, cosa che non so quanto possa far piacere al blackster più incallito, ma noi siamo recensori e come tali dobbiamo avere la mente aperta a nuove filosofie musicali, e azzardate all’avanguardia. Affermo che tra i tanti album atmospheric black metal che ho avuto l’occasione di ascoltare e recensire negli ultimi tempi, questo lo metto tra quelli preferiti, sia per l’impatto musicale che per la chiarezza sonora. Mi ha colpito subito l’impatto vocale e l’uso del growl / screaming che si intreccia alla perfezione e ti rapisce per il modo repentino in cui viene usato. Mi piace perché riesce a dare maggior determinazione alla struttura dei brani, sputando tutta la ferocia ma anche la disperazione racchiusa in questi 5 brani.
Le tracce sono molto belle, con una ritmica che sembra un treno, passa e viaggia imperterrita senza stop, grazie a una batteria che più che uno strumento è una vera e propria mitragliatrice (nei momenti non cadenzati, come vuole il genere). Una cosa (forse azzardo ad affermarla, ma è ciò che ho pensato subito e non posso fare a meno di scriverlo) è che in “The Heavy Burden” vi è presente una sterzata stilista vocale e rievocativa di una band che non rientra assolutamente in tale genere: i Cradle Of Filth. L’uso dello streaming con la risposta vocale in growl, mi ha assolutamente affondato nel mondo dei vampiri inglesi. Fondamentalmente tutte le tracce riportano questa rievocazione, ma mai così tanto come in questo “Pesante Fardello ”. Ciò non influisce negativamente sulla vena artistica e compositiva di tale band, anzi, ne arricchisce il tutto, perchè il cambio registro dà l’idea che i cantanti siano ben due: quello che si occupa di screaming e growl e l’altro dalla vena più atmospheric. Qui siamo su un pianeta completamente diverso e di maggior impatto dai COF, non c’è musicalmente parlando il gothic/black (come loro amano affermarsi), perchè è tutto più profondo, disperato e spedito. Tale disco può descriverci perchè noi nel male del mondo ci siamo dentro fino al collo ogni giorno, anche se inconsapevoli, ma sono totalmente sicuro che leggendo i testi in chiave personale, qualcosa di auto celebrativo e descrittivo viene fuori. Se il male del mondo è questo suono e questa band, allora esso non e’ per niente male, anzi… è quasi difficile staccarsene. Bello davvero. Belle sonorità…BEL MALE.

Tracklist:

1. Falling into Nothing
2. The Silent Agony ​
3. Eternal Circle of Vain Efforts ​
4. Nothing but a Lie ​
5. The Heavy Burden

 

 

 

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