LIQUID TENSION EXPERIMENT – Liquid Tension Experiment 3

by Daniele Esposito

L’attesa ventennale per i numerosi fans del progetto “Liquid Tension Experiment” vedrà finalmente il capolinea il prossimo 16 di aprile, data di uscita dell’ultima fatica di Petrucci & co. targata InsideOut Music.
L’album, sulla scia dei due predecessori, si intitola senza ricorrere troppo alla fantasia “Liquid Tension Experiment 3” (che noi abbrevieremo d’ora in avanti in un più comodo “LTE 3”) e si compone di otto inediti sviluppati segretamente in sole due settimane di registrazioni nel luglio scorso.
La line up è la medesima che ha visto nascere il progetto, il che si traduce nel celebre trittico PortnoyRudessPetrucci, affiancato da Tony Levin al basso: un quartetto che ha dimostrato nel corso della propria carriera di saper intendere la musica ad un livello superiore, anche e soprattutto in vesti estranee al progetto LTE, si pensi ai Dream Theater, così come ai Sons of Apollo nel caso di Portnoy (anche lui membro del Teatro del Sogno fino al 2010) o ai King Crimson di Tony Levin.
Insomma, le premesse per un disco di eccellenza ci sono tutte, quindi direi di soddisfare subito ogni curiosità e vedere se questi 61 minuti di musica ci smentiranno oppure no.
Partiamo dalla fine: al termine di un primo ascolto generale di LTE 3, ciò che è chiaro è l’obiettivo di dare continuità alla trama tessuta nei precedenti capitoli, arricchita dalla naturale evoluzione artistica maturata dai singoli musicisti nel corso dell’ultimo ventennio.
Musicalmente parlando è evidente un’influenza stilistica presa in prestito dai recenti lavori dei Dream Theater, come si evince dalla ormai tradizionale alternanza di riffs corposi ed intermezzi melodici spesso coincidenti con i guitar solos firmati John Petrucci. Il tutto è, per la felicità degli amanti del genere, abbondantemente condito con tanti tempi dispari ed ogni sorta di stramberia musicale la cui comprensione è preclusa a chiunque non abbia alle spalle un percorso di studi dedicato.
Addentrandomi ancora un po’ più a fondo, voglio citare “Beating the Odds” come brano più interessante degli otto proposti; mi soffermo su quest’ultimo poiché mi ha sorpreso tanto per la simpatia del titolo, quanto soprattutto per un riffing di matrice rock’n roll che si evolve in un intreccio di solismi e dolcissime melodie chitarristiche che subito si stampano nel cervello. Del resto, questa è la soluzione sulla quale i LTE hanno investito maggiormente, senza mai mancare un colpo.
Proprio a tal proposito, “The Passage of Time” e la lunga “Key to the Imagination” si attengono fedelmente a questa linea stilistica, rivelandosi a loro volta ottimi pezzi. Qua e là veniamo deliziati anche da qualche ballad, come nel caso di “Shades of Hope”, a riprova del fatto che la freddezza del progressive nient’altro è che una falsa percezione di una fetta di pubblico scarsamente “educata” all’ascolto di determinate sonorità.
Non mancano inoltre brani alquanto funambolici e bizzarri, che quasi vivono in un ecosistema proprio, come la tribale “Liquid Evolution” o, ancor più marcatamente “Chris & Kevin’s Amazing Odyssey”, che poco ha di memorabile ma contribuisce in ogni a caso ad arricchire con dell’ambient musicale una proposta già variegata.
Come non citare infine i brani più schizofrenici e puramente metal come “Hypersonic” e “Rhapsody in Blue”, quest’ultima una vera e propria odissea aliena di tredici minuti, la cui genialità potrebbe facilmente risultare indigesta alle orecchie degli ascoltatori più sobri.
Riassumendo quanto già evidenziato, la varietà e le competenze tecniche sono indubbiamente i punti di forza nella proposta del quartetto americano, che svolge egregiamente il proprio compito soddisfando le altissime aspettative di fans e critica. Tuttavia, a completamento di quello che rimane comunque un validissimo prodotto, è mancata a mio parere una solida interconnessione tra i brani, che risultano individualmente tutti eccellenti, ma forse proprio per questo in conflitto l’uno con l’altro. Insomma, mi sarebbe piaciuto ascoltare una storia, che per oltre 60 minuti si è fatta attendere senza mai arrivare.

Tracklist:

01 Hypersonic
02 Beating the Odds
03 Liquid Evolution
04 The Passage of Time
05 Chris & Kevin’s Amazing Odyssey
06 Rhapsody in Blue
07 Shades of Hope
08 Key to the Imagination

 

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