DEE SNIDER – For The Love Of Metal

by Riccardo Basso

Se stai leggendo questa recensione e non conosci Dee Snider, forse è necessario che tu faccia un ripasso di storia dell’heavy metal, perché il Sig. Snider è sicuramente una delle figure più iconiche del genere. Frontman dei Twisted Sister, storica band hard rock-glam americana che nel 2016 ha scelto di appendere gli strumenti al chiodo, Snider ha però scelto di continuare la sua carriera solista che lo ha portato a pubblicare, nel 2018, un nuovo album: “For The Love Of Metal“.

Il disco in questione, come si può evincere dal titolo, non è altro che una dichiarazione d’amore per il nostro genere musicale preferito. Tralasciando il fatto che Dee non ha scritto nulla per questo album, in quanto si è occupato di tutto Jamey Jasta degli Hatebreed, cosa che lascia perplessi circa l’effettiva voglia dell’artista americano di mettersi in gioco, proviamo a parlare di musica. L’album predilige gli assalti frontali, infatti il disco è composto da undici brani dalla durata media di tre minuti per un totale di 40 minuti di musica. Il disco si apre con “Lies Are A Business” e “Tomorrow’s No Concerns“, pezzi heavy moderni molto immediati che fanno muovere la testa. Dopo aver sentito i primi due brani, si potrebbe dire di avere ascoltato l’intero disco poiché i pezzi seguono tutti lo stesso schema ad eccezione della ballad “Dead Hearts (Love Thy Enemy)“, dove Snider è affiancato da Alissa White-Gluz degli Arch Enemy.
Ciò che dunque differenzia i pezzi tra di loro è la qualità, poiché il disco è abbastanza altalenante. A pezzi più riusciti come l’arrogante “American Made“, vero e proprio inno all’essere americano, e “Mask“, se ne alternano altri più piatti, come “I’m Ready” e “The Hardest Way“. I brani in questione risultano infatti particolarmente noiosi e poco ispirati, tanto da sembrare dei filler messi per allungare il brodo. Degna di nota è la title track, un vero e proprio inno alla musica metal (come il resto dell’album d’altronde).

Il disco, comunque, scorre nel complesso liscio e senza intoppi, e già dopo il primo ascolto è difficile non canticchiare i ritornelli dei vari brani. L’unica cosa discutibile sono i testi, spesso abbastanza banali e piatti e che sembrano scritti da un ragazzino. Dopotutto però è heavy metal, non un trattato filosofico, quindi si può anche chiudere un occhio su questa cosa, visto che la miscela funziona.
“For The Love Of Metal”, dunque, è un album heavy metal moderno che di old school ha poco o nulla. Dee Snider sfodera un’ottima prestazione vocale che si adatta perfettamente ai testi e alla musica di un album che non andrà a rivoluzione la scena metal, ma che riesce a fare ciò che la musica dovrebbe fare: divertire.

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