WINTERLORE – Winterlore

by Alessandro Coos

Una gelida ondata nordica ci colpisce lungo i quaranta minuti del secondo ed omonimo album dei Winterlore, gruppo proveniente dallo Utah(USA) è attivo dal lontano 2005.
Gelo che viene ampiamente richiamato dalla copertina in bianco e nero che raffigura una vallata presumibilmente innevata, che risulta efficace e curata nei dettagli.
Le sei tracce che compongo questo album, dalla durata media alta, presentano un black metal legato alla scena norvegese che sa alternare brutali riff neri come la notte a passaggi epici e melodici che rendono il disco godibile nonostante la lunghezza elevata dei singoli brani.Quello che stupisce maggiormente è la capacità del gruppo di legare numerosi giri di chitarra insieme senza perdersi o creare una semplice cacofonia, sfruttando arrangiamenti solidi e precisi che ricordano molto da vicino i primi Taake, veri mentori del gruppo americano.
Ogni singolo brano brilla di luce propria e sa toccare nel profondo chi ascolta, utilizzando atmosfere epiche che sottolineano il concept lirico vicino alla mitologia nordica ed intriso dell’immancabile odio verso la religione tradizionale.
Ad introdurci in questo lungo viaggio troviamo …In The Frozen Forest, brano dalle classiche melodie norvegesi che alterna vari cambi di tempo che rendono molto dinamico il brano stesso.
Questi cambi di tempo li ritroveremo spesso lungo tutto il disco e sono uno dei punti di forza del gruppo, cosi come lo sono gli assoli di pregevole fattura (elemento insolito per il genere) e la splendida produzione pulita e dai suoni caldi privi di modifiche da studio.
Spires Of Ascension prosegue sulla falsariga del precedente brano, introducendo i primi elementi epici attraverso cori pagani e melodie altisonanti.
Marching Hordes on Warpaths Old è una lunga marcia epica che alterna chitarre oscure a melodie viking, con immancabili cori pagani e tastiere sfumate.
Lands of Boreal Suspension e Ice of Old Night riprendono lo spirito guerriero e fiero del black metal scandinavo, attraverso intrecci melodici evocativi e repentini cambi di tempo brutali debitori del black metal più ortodosso ed intransigente.
La finale e catchy titletrack  è la summa della musica proposta dai Winterlore, ovvero chitarre melodiche e cambi di tempo dal sapore antico ed epico.
Questo secondo album dei Winterlore sa subito trascinare l’ascoltatore attraverso melodie elaborate ma dalla facile presa, mantenendo però una spiccata aurea maligna che dona un fascino retrò al disco senza però risultare una copia carbone del passato.

Winterlore facebook page

https://www.youtube.com/watch?v=FRf7PWDaipE

Donation for Author

Buy author a coffee

You may also like

Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi Accetta Continua a Leggere