VOODOO TERROR TRIBE – The Sun Shining Cold

by Giuseppe Turchi

Fondati nel 2005, nel New Jersey, dal chitarrista turco Emir Erkal e dall’amico T-Bone, i Voodoo Terror Tribe (da qui in avanti semplicemente VTT) hanno finora prodotto tre album e altrettanti EP, ritagliandosi un discreto pubblico. L’ultima fatica, “The Sun Shining Cold“, è uscito lo scorso 11 novembre per VTT music, dopo aver accompagnato la band Ill NiÑo nel suo ’15 Years of Revolution Tour’.

Una collaborazione, questa, che non è finita dopo il tour. “The Sun Shining Cold” infatti vanta la produzione del cantante dei Ill NiÑo, Christian Machado, il quale ha definito l’album schizofrenico e coerente allo stesso tempo (e non possiamo dargli torto, almeno sullo schizofrenico!). I VTT mischiano diversi stili che vanno dall’hard rock alla Bon Jovi all’alternative degli Stone Sour, non disdegnando chitarre pesanti alla In Flames, Disturbed e simili; tanto che alla fine il prodotto confezionato risulta variopinto non solo nella tracklist, ma anche all’interno dei singoli pezzi. L’utilizzo di tastiere offre inoltre quel pizzico di sintetico che, sempre ben abbinato a distorsioni compattissime, fa sconfinare i Nostri nell’industrial.

Al primo ascolto il disco scorre discretamente e si fa apprezzare sia quando gli intermezzi sono violenti (vedi “Under The Knife“) che quando i toni diventano più rockeggianti e catchy (vedi “No Hell Like Home“). Tra i pezzi più interessanti, oltre a quelli già menzionati, segnaliamo “Cell“, che alterna una strofa che sembra scritta dai Cradle of Filth a un ritornello su cui potrebbe installarsi la voce di Jared Leto. Godibile anche la opener “Lady in The Wall“, cadenzata al giusto ritmo per accompagnare il su e giù di mani e corna.

Non del tutto amalgamata al contesto la power ballad “Edge of Within” con la sua chitarra acustica e quelle linee vocali su cui il cantante Gill PZ fa quello che può. Abbiamo poi anche una cover di “Pussy” (sì, proprio lei, la hit più filosofica dei Rammstein!) su cui è bene soffermarsi un attimo. Il pezzo, in sé e per sé, è ben eseguito, con buone sonorità e alcune piccole divergenze rispetto all’originale. Ascoltando Gill PZ, però, si capisce quanto Till Lindemann ci abbia messo del suo per renderlo un tormentone. Senza il vocione e il carisma del frontman teutonico, infatti, “Pussy” perde atmosfera e viene letteralmente depotenziata.

The Sun Shining Cold” è certamente il disco meglio riuscito della band e la gestione del suono si rivela davvero ottima. Le chitarre, in particolare, sono sempre eccezionali, compatte nella ritmica e ispirate negli assoli. Bisogna però ammettere che i punti di forza, l’eccentricità e la varietà, diventano anche i punti di debolezza. L’album è davvero schizofrenico e questo può disorientare l’ascoltatore, soprattutto dopo ripetuti ascolti, quando la curiosità lascia spazio all’analisi. La coerenza, insomma, non c’è, anzi, è come se l’album contenesse tre EP distinti. Nel complesso, comunque, l’ultima fatica dei VTT può piacere, motivo per cui la valutazione supera la sufficienza.

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