VEREOR NOX – Noli Respicere

by Riccardo Basso

Noli Respicere”  è la prima fatica degli italiani Vereor Nox, band giovane che propone una buona miscela di death e symphonic black metal. Il disco si compone di nove tracce e segue un concept ben preciso: ogni brano è infatti dedicato a una divinità della quale la band ha scelto di mettere in mostra un aspetto prettamente umano associato ad essa. Musicalmente parlando, i Nostri non propongono nulla di innovativo, ascoltando il disco infatti si possono sentire le influenze di svariate band, come Behemoth e Dimmu Borgir, che a volte emergono forse con troppa prepotenza. Nonostante ciò, il disco è comunque divertente e godibile e certi brani, come “Mujina: Sadness“, “Cernunnos: Duality“, “Krampus: Self Love” e “Mars: Rage” risultano particolarmente ispirati e divertenti proprio perché la band sceglie di osare. “Noli Respicere” non è esente da difetti, essendo un primo disco non può essere perfetto; tuttavia questi ultimi non intaccano particolarmente la qualità del disco che si mantiene su buoni livelli per tutto l’ascolto. Gli unici brani in cui la band mostra il fianco sono forse quelli più diretti e canonici, ovvero l’opener “Ilmatar: The Weight Of The World” e “Fenrir: Liberation Through Sacrifice“, con quest’ultima che suona poco ispirata e non convince per niente. La band infatti dimostra di trovarsi a suo agio con i pezzi meno tipici come quelli già citati tra gli highlights del disco, e la seconda parte è quella dove la band sceglie di sperimentare inserendo anche delle backing vocals o semplicemente dando spazio a pezzi più cadenzati che conferiscono carattere. Un valore aggiunto del disco è senza dubbio la produzione, la quale si rivela veramente ben fatta e in grado di mettere in risalto le qualità dei musicisti senza rischiare di sovrapporre nulla e questa è una cosa molto positiva considerando che si tratta di una band emergente. Concludendo, si può dire che “Noli Respicere” sia un buon disco nel complesso, anche se in alcuni punti non si dimostra particolarmente ispirato resta comunque godibile e piacevole da ascoltare. Bisogna comunque tenere conto che si tratta di un debutto e quindi alcuni difetti sono legati anche all’inesperienza dei musicisti; come già anticipato, infatti, in alcuni punti le influenze di band più famose emergono troppo, ma non è nulla di grave. Il disco è consigliato agli amanti del death/black con inserti sinfonici.

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