SATYRICON – The Shadowthrone

by Luca Gazzola

I SATYRICON sono un gruppo che non ha certo bisogno di troppe presentazioni: si tratta di un gruppo black metal norvegese storico, nato ad Oslo nel 1990 come Eczema per poi cambiare nome l’anno seguente ed esordendo nel 1992 con il demo “All Evil”. Da allora hanno pubblicato 9 album, 3 EP e 7 tra split, compilation, live album e set. Si tratta di classico black metal anni ’90 a cui è stato aggiunto effetti esterni come cori e l’organo, richiamando gruppi come Carpathian Forest, Emperor e 1349 (dove tra l’altro milita il batterista Frost). L’album è composto da 7 brani di una lunghezza che va dai 5 minuti abbondanti ai 9 e mezzo, per una durata complessiva di 49 minuti circa. Circa 50 minuti di brutalità e cattiveria che procedono senza intoppi e senza pietà.

Tra le canzoni rilevanti:

  • Vikingland: quarto brano dell’album. Non è facile scegliere un pezzo quando tutti sono allo stesso livello, che è piuttosto elevato. In questo pezzo però il connubio tra strumenti centrali ed effetti esterni sforna una perla, creando un pezzo scandito e veloce, cupo come la pece ma tendenzialmente melodico.
  • I en svart kiste: settima canzone. L’ultimo brano strumentale dell’album, che si può considerare alla strenua di un lungo outro, dove gli effetti la fanno da padrone creando un brano unico a sè stante rispetto ai brani precedenti, prendendo un paio di giri abbastanza semplici riportati e rimaneggiati dagli archi e dall’organo, trascinando il tutto per oltre 5 minuti ma senza annoiare o impantanarsi.

Nonostante sia un semplice remaster (il terzo in questi ultimi anni) di un album di 17 anni fa, riesce ancora ad essere un album moderno e intrigante, tra la batteria potente tra blast e parti lente, chitarre pesantemente distorte, una voce gracchiante e tastiere che contribuiscono a creare un’atmosfera cupa e tetra che ha fatto praticamente scuola per molte band che sono comparse in seguito. I suoni sono particolarmente curati visto il genere, e il mixaggio è ottimale; questo non crea un particolare valore aggiunto rispetto all’originale, ma sentire un album storico ad una definizione migliore è (quasi) sempre un piacere. Non rimane che aspettare il prossimo album risentendosi nel frattempo alcuni degli album più quotati da critica e pubblico.

Tracklist:
01-Hvite Krists Død
02-In the Mist by the Hills
03-Woods to Eternity§
04-Vikingland
05-Dominions of Satyricon
06-The King of the Shadowthrone
07-I en svart kiste

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