PHIL CAMPBELL AND THE BASTARD SONS – Phil Campbell And The Bastard Sons

by Riccardo Basso

Dopo la morte di Lemmy e conseguente fine dei Motörhead, i membri rimasti si sono dati a nuovi progetti in ambito musicale: Mikkey Dee si è unito agli Scorpions e Phil Campbell invece ha deciso di imbracciare nuovamente la chitarra in un suo progetto solista ovvero i Phil Campbell And The Bastard Sons, band che vede lo storico chitarrista gallese suonare assieme ai figli. Il genere proposto dalla band è un hard rock moderno con rimandi alla storica band di cui faceva parte Campbell. Ovviamente l’influenza dei Motörhead è presente solamente in piccole dosi dal punto di vista musicale poiché la voce di Neil Starr (unico membro esterno alla famiglia Campbell) è la classica voce rock moderna con una buona estensione vocale, ma totalmente opposta a quella di Lemmy. L’Ep proposto dalla band ci consegna cinque tracce che permettono al gruppo di suonare live un proprio repertorio anziché proporre cover dei Motörhead ed è senza dubbio un buon antipasto del disco che si presume verrà prima o poi prodotto. I pezzi migliore di questo Ep sono l’opener “Big Mouth” e “No Turning Back“, quest’ultima è proprio la canzone dove le influenze della storica band di Phil risultano più marcate dal punto di vista musicale. Gli altri brani scorrono lisci senza cali qualitativi e ci mostrano Cambpell particolarmente in forma ed ispirato. L’unico problema di questa prima fatica dei Phil Campbell And The Bastard Sons è la voce che è fin troppo standardizzata con i canoni del genere e di conseguenza non permette alla band di spiccare il volo e la lascia assieme alla massa delle altre band simili. Parlandoci chiaramente, se all’interno della band non ci fosse Campbell il gruppo in questione avrebbe una visibilità notevolmente inferiore a quella attuale poiché non c’è quasi nulla di personale tranne il suono dello storico chitarrista dei Motörhead. Concludendo si può dire che questa prima prova dei Phil Campbell And The Bastard Sons è buona e divertente, tuttavia pecca di originalità. L’Ep in questione farà sicuramente gola agli amanti dell’hard rock spensierato e senza troppe pretese, ma se cercate qualcosa di particolarmente innovativo in ambito rock, guardate pure altrove.

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