ONKEL TOM – Bier Ernst

by Riccardo Basso

L’estate è conclusa e l’autunno avanza sempre di più, cosa c’è di meglio dunque del chiudersi in un bar il sabato sera per bersi qualche birra e fare festa?” Questo deve avere pensato Tom Angelripper durante la composizione di “Bier Ernst“, doppio album del suo progetto parallelo che risponde al nome di Onkel Tom. Gli Onkel Tom, infatti, con i loro pezzi caciaroni da osteria rappresentanto il lato allegro e festaiolo del frontman dei Sodom. Per questa nuova prova in studio, la band ha fatto le cose in grande poiché ha deciso di proporre un doppio album, sfida ardua in quanto la noia può essere dietro l’angolo vista la natura della band. Il risultato è un disco altalenante con luci e ombre, ma nel complesso godibile e che ci trasporta nel clima dell’Oktoberfest.

L’album si divide in due parti, la prima composta da dodici pezzi che riprendono in pieno lo spirito da birreria della band. Emblematici sono episodi come “Wir Trinken Wenig“, “Flasche zu Flasche” e la ballad “Jacky Cola“, che riescono a trasportare l’ascoltatore in un Bier Garten tedesco e si rivelano molto divertenti. Questo discorso si può applicare a tutta la prima parte dell’album, che si chiude con l’outro acustico “Prost“. La seconda parte dell’album, invece, si apre con “Ich Finde Nur Metal Geil“, brano heavy che cambia totalmente l’andatura del disco. Questa seconda sezione è infatti un insieme di brani heavy metal classico che vogliono probabilmente giustificare l’aver fatto un doppio album. Purtroppo, però, qui iniziano le note dolenti: oltre alla già citata “Ich Finde Nur Metal Geil” e alla punk/thrash “Egal“, dotata di un ritornello immediato, i pezzi più tradizionali si rivelano piatti e noiosi, tanto da rendere difficile arrivare a fine disco. Sarebbe stato più sensato tagliare qualche brano, tipo la rockeggiante “Todgeweiht“, che a parte il riff iniziale è totalmente dimenticabile, e diluire i pezzi più elaborati e metal tra i brani più festaioli. Lo stacco tra i due CD risulta invece troppo netto e lascia spiazzati.

Il disco, come già detto, non è da bocciare perché comunque ci sono parecchi pezzi che divertono e si lasciano ascoltare con piacere; con il passare del tempo, però, è facile che il secondo disco resti a prendere polvere a differenza del primo. Gli Onkel Tom, comunque, sono un progetto parallelo che hanno da sempre lo scopo di sfogare la vena più spensierata del buon Tom, quindi nessun campanello d’allarme (almeno per ora).

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