MORILD – Så kom mørket og tog mig på ordet…

by Edoardo Grieco

Che il 2019 sia iniziato bene non c’è dubbio. A renderci ancora più convinti di ciò ci pensano i Morild, formazione black metal danese, che oggi (1° febbraio 2019) rilasciano il loro primo album integrale. L’uscita fu annunciata attraverso un post di Facebook che recitava così: “sarà il nostro primo disco e verrà rilasciato dai bravi ragazzi d Indisciplinarian. Il giorno stesso saremo all’Acquario Nazionale Danese. Forse ci incontreremo. Sperando in qualcosa…“. Il titolo completo dell’album è:

Så kom mørket og tog mig på ordet
En sort sky af minder
I afgørende stunder
Frosset fast i mit indre
Jeg håber det forsvinder med lyset
At dø eller blive fri

che, tradotto in italiano, significa “Quindi venne l’Oscurità e mi prese sulla parola; Una nube oscura di ricordi; In momenti cruciali; Ghiacciata dentro di me; Spero scompaia con la Luce; Morire o essere liberi“. Questi sei “versi” corrispondono ai titoli delle altrettante tracce del disco.

Già dal primo brano, i Morild innalzano un muro di suono denso, cupo e melanconico che riesce a creare un’atmosfera intrisa di emozioni gravose. Difatti, il lavoro è etichettato come “atmospheric black metal” in cui la dimensione atmospheric è particolarmente accentuata. La band mischia elementi vecchi ad altri nuovi, creando una musica che trascende la convenzione, aspirando ad unificarsi con la voce dello spazio profondo. La portata cosmica è preponderante e la loro musica è così maestosa che è inevitabile perdersi nella ricchezza del suo tessuto.

Tecnicamente, l’album abbraccia varie sonorità: dai soundscape evocati con synth pesanti si passa alla furiosa intensità tipica del black metal, senza tralasciare tutte le sfumature del caso. L’abilità di songwriting del gruppo è notevole, e anche quando si raggiungono apici di aggressività non si perde mai di vista la componente atmosferica. Melodie eteree, concepite con una delicatezza ultraterrena, sono stratificate le une sulle altre, il cui prodotto funge da “assalto” ai propri sensi, amplificandoli all’infinito. Da notare come, per spostare l’attenzione sullo stile ultra-atmosferico, la voce del cantante sia relativamente bassa nel mix, nonostante siano presenti scream piuttosto acuti; il cantato, quindi, è trattato proprio come tutti gli altri strumenti. In definitiva, si tratta di un ascolto estremamente piacevole e raccomandato, nonché un viaggio in cui la propria anima è proiettata in una dimensione astrale e cullata in una costellazione infinita.

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