LENG TCH’E – Razorgrind

by Jacopo Silvestri

Lo scorso agosto ha visto il ritorno discografico dei Leng Tch’e con “Razorgrind“, disco molto atteso da chiunque fosse interessato al quartetto.
Per spiegarne la motivazione, facciamo un salto nel passato. Siamo nel 2001 a Gand, località belga, quando muovono i primi passi i Leng Tch’e, formazione dedita fin da subito a un Grindcore diretto e brutale. I primi album hanno permesso loro di entrare nella scena locale e avere anche un discreto successo internazionale, ma del quartetto iniziale non è rimasto nessuno. Tra il 2005 e il 2011 i cambi di formazione sono stati molti e l’esito dei dischi ne ha risentito, specialmente in “Hypomanic”, datato 2010, il quale non è riuscito a convincere come i lavori precedenti, dando brutti presentimenti sul futuro dei Nostri. Dalla sua uscita sono passati sette, infiniti, anni, dove si è arrivati persino a ipotizzare l’imminente scioglimento della band.

Ma così non è stato, ed è arrivato il momento per la band belga di far capire che non sono finiti e che hanno ancora delle carte da giocare.
Razorgrind“, quindi, è una prova molto importante per la formazione, riusciranno a proporre un buon lavoro, o non si miglioreranno?
Gundog Allegiance” e “Indomitable” presentano il tutto nel migliore dei modi. Pezzi brevi, brutali, che in meno di due minuti racchiudono una cattiveria inaudita e devastante, in questo modo i quattro ribadiscono come non siano finiti. La seguente “Cibus“, continua sulla stessa strada, presentando velate influenze Metalcore, che si ripresenteranno nel contesto generale ma in quantità minime. “AnarChristic” si piazza certamente tra i brani migliori del lotto, pur essendo il più breve, riportando alla mente le prime produzioni.
Redundant” coglie di sorpresa con riff tipici Metalcore e parti in cantato pulite, le quali verranno riprese anche in altri frangenti, facendo in questo caso una discreta figura.
Nella seconda metà del disco, la qualità e la continuità iniziano a seguire un andamento discontinuo, che purtroppo fa calare il livello del tutto e dimostra una mancanza di idee originali da parte del quartetto, proponendo pezzi privi di innovazione come “Species. Path. Extinction.“.
Esame superato solo parzialmente, quindi, per i Leng Tch’e; l’inizio in quarta, che aveva fatto ben sperare, ha creato false aspettative visto il prosieguo altalenante.
Certo, i miglioramenti rispetto a “Hypomanic” sono presenti, ma questo “Razorgrind” non colpisce particolarmente, rimanendo un tipico disco Grindcore, ma niente di più.

Tracklist:

1. Gundog Allegiance
2. Indomitable
3. Cibus
4. Spore
5. AnarChristic
6. Stentor of Doom
7. Redundant
8. Commitment Fail
9. The Red Pill
10. Species. Path. Extinction.
11. Guinea Swine
12. Cirrhosis
13. I Am the Vulture
14. Magellanic Shrine

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