HELLOWEEN – Helloween

by Loris Clerico

Essendo nato il 31 Ottobre 1995 non potevo non essere sin da ragazzino un fan di questa grandiosa band.
Dunque alzi la mano chi ha visto gli Helloween nel tanto atteso “Reunion Tour” e li vorrebbe rivedere altre volte con le tracce di questo disco suonate dal vivo… Sì, lo so, molti di voi lo desiderano, incluso il sottoscritto.
Questo disco è l’ardente desiderio di migliaia di fan che hanno chiamato Andi Deris, Michael Kiske, Michael Weikath, Kai Hansen, Markus Grosskopf, Sascha Gerstner e Dani Löble durante il “Pumpkins United World Tour” ed è un risultato assolutamente positivo, intitolato semplicemente “Helloween”, la band tedesca apre un nuovo capitolo dopo oltre 35 anni di gloriosa carriera, che in questo strano momento terreno ci fa tirare un sospiro profondo e ci da speranza in un futuro musicale più longevo e felice.
Difficile pensare sin da subito che questo sia un disco flop, con una band del genere ed una formazione così sulla carta abbiamo un disco da voti alti.
Ammetto di amare gli Helloween fin da quando ero ragazzino, il loro sound caratteristico, la loro potenza sprigionata in molti brani e in diversi momenti della loro carriera e poi… quella melodia che ti entra in testa e non se ne va più.
In questo disco abbiamo brani come “Out For The Glory” ed il primo singolo “Skyfall” scritte da Hansen che si rifanno proprio ai primi tempi, mentre brani come “Robot King” e “Cyanide” portano un tocco più moderno in questo “Helloween”.
“Out For The Glory” si apre lentamente con una intro quasi un po’ sul dark, lo stile più duro di Hansen è in perfetto contrasto con la voce lirica di Kiske che conduce il tutto alla perfezione, condito dalla tripla macchina mortale delle chitarre.
Il secondo singolo rilasciato è stato “Fear Of The Fallen”, che è guidata da una melodia morbida di chitarre e dalla voce di Deris all’introduzione, che poi accelera vertiginosamente sia a livello ritmico che di canto, anche qui abbiamo un ritornello travolgente.
Ma i proiettili buoni non finiscono qui, le successive “Best Time” e “Mass Pollution” sono qualcosa di emblematico in questo disco. Vi garantisco che dopo un solo ascolto non sarete in grado di smettere di cantare il ritornello di “Best Time”, è qualcosa di assurdo, tutto fila alla perfezione, la ritmica più morbida è costruita a pennello, tra l’altro è stata scritta dal membro più giovane degli Helloween, il chitarrista Gerstner.
Mentre in “Mass Pollution” troviamo delle accattivanti note che fungono da introduzione a questo brano e successivamente le ottime note di tastiera, che calzano benissimo e rendono molto più orecchiabile questa canzone cantata da Deris.
Non poteva assolutamente mancare l’energica “Angels” che con un ritornello in stile power metal anni Novanta ed un assolo puramente magico ci trasporta su un altro pianeta, che dire… fin’ora non trovo un punto debole in questa sedicesima opera marchiata al 100% power metal.
Con “Rise Without Chains” e “Indestructible” l’album riprende velocità, siamo sui ritmi più sotenuti in stile “7 Sinners” o “My God Given Right”, questo disco scorre piacevolmente e dispone di una potenza inaudita, che si sprigiona ancora di più grazie alla successiva “Robot King” che grazie ad un intro vocale violento ed energetico farà andare in vostro pc in overclock, il tutto condito dal ritmo da headbanging in continuazione, assoli fulminanti ed una sezione ritmica da paura.
Da sottolineare che i ritornelli di “Indestructible” e “Best Time” sono i primi due che mi sono rimasti in testa ed ho continuato a cantarli per tutto il resto del giorno, non pensavo che questa squadra riuscisse ancora oggi a colpirmi così tanto e rimanermi in testa così a lungo.
Immagino che si possa dire che questo lavoro è composto da un suono classico in stile Helloween, moderno e accattivante, ma con Kiske che lo porta a un nuovo livello.
“Cyanide” spinge le ritmiche ad un piano superiore, più cattive e dure, mentre i vari assoli di chitarra rendono tutto ancora più interessante e travolgente.
Anche se, gli assoli che si intrecciano e creano un’alchimia pura non finiscono qui, perché li possiamo trovare in equal modo su “Down In the Dumps”, il buon Hansen si fa sentire di nuovo, con assoli più veloci, serrati ed heavy.
“Skyfall” già al primo ascolto rimane da subito una canzone memorabile, che però non a tutti i fan della band può così facilmente piacere, una canzone uscita come primo singolo, di ben dodici minuti, scritta dal maestro Hansen di cui si sente molto la radice Gamma Ray, in questa track veloce e ben costruita, sono ben presenti gli intrecci tra un’ottima sezione ritmica e vocale, ovvero il volto di chi sono e cosa sono gli Helloween nel 2021.
Riflessioni finali: lo comprerò e ascolterò a ripetizione? Esistono ancora oggi dei dischi che possono coinvolgere al 100% sin dal primo ascolto? È possibile che una band power metal riesca a fare un ottimo disco nel 2021 dopo quasi quaranta anni di carriera? Esiste ancora chi compone la bella musica nel 2021?
Direi assolutamente di sì.

Tracklist:
1. Out For The Glory
2. Fear Of The Fallen
3. Best Time
4. Mass Pollution
5. Angels
6. Rise Without Chains
7. Indestructible
8. Robot King
9. Cyanide
10. Down In The Dumps
11. Orbit
12. Skyfall

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