FLOOD PEAK – Fixed Ritual

by Luca Gazzola

Ritornano gli americani Flood Peak con un nuovo EP a tre anni dall’album di debutto; si tratta di un gruppo recente, nato nel 2017 dagli ex componenti di Sól e Ramprasad ed esordito l’anno seguente con “Plagued by Sufferers”, che ha riscontrato un buon successo dalla critica. Si tratta di un genere che ha come suo punto forte un’atmosfera cupa e maligna, con passaggi lenti da Doom anni 2000 per poi giungere a parti più pestate da Black Metal, ma rallentato e sempre mescolato con Doom in maniera impastata, in altre parole Sludge: cupo, gracchiante, non troppo tecnico o veloce e a cavallo tra Doom, Black e in alcuni casi Drone. Le chitarre sono distorte e spesso vanno di accordi lunghi, il basso non è distorto e si basa su una linea semplice ma melodica, mentre la batteria si fa valere specialmente sulle parti pestate ma ovviamente in primo piano c’è una voce gracchiante . Si tratta di un EP di 5 pezzi di una durata che va dai 4 minuti abbondanti ai 9 scarsi, per una durata totale di circa mezz’ora.

Tra le canzoni rilevanti:

  • Sectarian Hilt: quinto pezzo. Si tratta di quasi 9 minuti di canzone, composta principalmente da un lento trascinarsi di basso e chitarra accompagnato dalla batteria e senza voce, che fa capolino nelle sporadiche parti pestate in cui cambia semplicemente la distorsione ed aumenta il contributo della batteria, che spezzano il ritmo tutto sommato tranquillo di questo brano che può rappresentare degnamente l’intero EP anche considerando che copra circa un terzo dell’intera durata dello stesso.

Rispetto alle band di origine (come ad esempio Sól) è più “sporco” nelle parti lente e più “pulito” nelle parti pestate per quanto riguarda le registrazioni ma si percepisce comunque l’influenza nella composizione e nelle atmosfere create; per esempio si avvicina di più ai Ramprasad ma senza la componente post rock che li contraddistingue. Dovendo comparare con l’album precedente (la cui durata è simile, ma ha meno pezzi), non ci sono particolari progressi in ambito tecnico o compositivo, ma le registrazioni hanno fatto un salto di qualità interessante. Per i fan sarà tutto fuorché una delusione, per chi segue Sludge può essere un’interessante variante “lenta”.

tracklist:

  1. Urnfield
  2. Salve Curator
  3. Feral Wraiths
  4. Way of the Sea
  5. Sectarian Hilt

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