ECNEPHIAS – The Sad Wonder Of The Sun

by Jacopo Silvestri

Quando si parla degli Ecnephias, si cita una realtà musicale attiva nella scena musicale italiana fin dal 1996, che però è arrivata a rilasciare la prima demo solo nel 2005 e il primo album due anni dopo.
I nostri si son rifatti pubblicando sei dischi in dieci anni, da “Dominium Noctis” del 2007 all’ultimo “The Sad Wonder Of The Sun“, il quale ha visto la luce lo scorso 7 giugno.
Ciò che ha sempre contraddistinto la band capitanata da Mancan è la varietà che li ha visti cambiare molto in un decennio breve ma intenso e quest’ultima loro fatica non è da meno.
I generi affrontati nei vari lavori sono stati molti, rimanendo principalmente in chiave Doom Metal, con influenze Black, Death e via dicendo. Questo potrebbe far pensare che quello di oggi è un disco potente, che si potrebbe racchiudere nella famiglia del metal estremo, ma così non è.
Difatti, il quintetto per questa produzione si è avvicinato al Gothic Metal, annunciando talvolta le già citate influenze, ma riducendole all’osso, applicando un cambio di rotta improvviso che però potrebbe portare i lucani a nuovi orizzonti che esaudirebbero il loro potenziale.

La prima “Gitana” fa capire come questo cambiamento, nonostante la sua entità, non porti ad esiti negativi. Certo, siamo molto lontani da un qualsiasi altro disco del gruppo, ma il loro stile si fa sentire, tramite un lavoro alla chitarra né veloce né eccessivamente tecnico, ma convincente e coinvolgente, delle tastiere che donano un tocco di più al complesso e il cantato gelido dell’immancabile Mancan.
La lunga “Sad Summer Night” è una canzone malinconica ed oscura; presenta parti vocali più aggressive, alternate ad altre molto più tranquille senza dirottare dal resto.
The Lamp” si ispira all’Heavy Metal e al Doom più classico per ritmiche molto orecchiabili, mentre la seguente “Nouvelle Orleans” propone influenze Reggae che colgono di sorpresa, ma non intaccano il sound firmato Ecnephias.
Le ultime composizioni dell’album puntano ancor di più alla melodia, offrendo talvolta un cantato in italiano che non va ad incidere sul livello della produzione.

Giudicando il tutto, non saranno gli Ecnephias di “Ways of Descention”, ma sono riusciti a non rendere tragico il cambio di stile affrontato, un’impresa ormai non semplicissima, il che potrebbe aiutarli ad aumentare ulteriormente i loro ascoltatori.

Tracklist:

  1. Gitana
  2. Povo de Santo
  3. Sad Summer Night
  4. The Lamp
  5. Nouvelle Orleans
  6. A Stranger
  7. Quimbanda
  8. Maldiluna
  9. You

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