AEON WINDS – Stormveiled

by Jacopo Silvestri

Gli slovacchi Aeon Winds si sono presentati nel 2012 con “Those Who Will Remain Silent Forever”, album nel quale hanno messo in mostra un Black Metal con notevoli richiami sinfonici e qualche aggiunta vicina all’Ambient. La qualità di quella produzione è discreta ma ancora poco matura, e dopo sette anni ci si aspetta un miglioramento da parte dei Nostri, con le buone aspettative che son cresciute visti i passi in avanti compiuti in split ed EP pubblicati in questo lasso di tempo.
Stormveiled“, quindi, è solo il secondo album da parte del quartetto, però nasconde dell’esperienza non indifferente acquisita negli ultimi anni.

In apertura troviamo le melodie di “Of Times Forgotten…“, ed è chiaro fin da subito come le scelte effettuate siano coerenti con il primo lavoro della band. Piuttosto di tentare l’approccio con altri lidi, la volontà è quella di concentrarsi su quanto già proposto e migliorare progressivamente. L’approccio si manifesta fruttuoso in partenza, il disco è ben strutturato, accattivante e mai troppo scontato, con una buona qualità di registrazione che equilibra il tutto e aggiunge un tassello decisamente da non sottovalutare. In pezzi come la seguente “A Cosmic Sky Ablaze” l’attenzione è concentrata in diversi passaggi sull’indole più Black Metal del gruppo, che riesce a coesistere senza complicazioni con le aggiunte sinfoniche. Successivamente all’intrigante “Dawn of the Untamed Moon” è presente “It is Beneath Where the Mountains Sing“, intermezzo atmosferico che chiude la prima metà dal lavoro.
L’ascolto continua con la lunga “Legacy of the Unconquered Sun“, capace di mostrare come le idee non manchino ai Nostri nonostante cominci a pesare il fattore della poca varietà rispetto alle band simili, complicazione che dura comunque per poco, in quanto già “Dying Star Remembrance“, pur essendo un semplice intermezzo, aggiunge un minimo di pluralità.
In chiusura troviamo “To Embrace The Void“, pezzo abbastanza aggressivo che chiude l’album senza variarne la qualità, seguito soltanto da “…And Woods Forlorn“, outro atmosferica che lascia il tempo che trova.

I cambiamenti rispetto al debutto si sentono per gli Aeon Winds, con un miglioramento che non porta a un definitivo salto di qualità che conferma il valore dei mezzi a disposizione e conferisce buone aspettative per il loro futuro. Pur non potendo puntare sull’originalità, il quartetto riesce a non annoiare per tutto l’ascolto, fornendo un ascolto piacevole che verrà apprezzato da chi ritiene meritevole il connubio tra Black Metal ed elementi sinfonici.

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