Ormai la “Suomen tasavalta“, la repubblica finlandese è diventata da anni una sorta di cilindro magico. E I Vetten Äpärät ne sono l’ ennesimo esempio in cui devi solo infilare dentro una mano ed estrarre una cosa a caso, e qualsiasi cosa ne esca sarà sempre o quasi, di alta qualità. Forse perché agevolati dal freddo che libera la mente o forse solo grazie ai contributi che danno le regioni scandinave a chi decide di tentare la via della carriera musicale, l’importanza che questa nazione ha all’interno della scena mondiale Metal è sotto gli occhi di tutti.
Il “coniglio magico” che tiriamo fuori dal cilindro sono i Vetten Äpärät band Folk Viking Metal proveniente dalla capitale finnica Helsinki, fondata nel 2006. I Vetten Äpärät sicuramente potremmo definirli la seconda generazione del Folk Metal di stampo finlandese. Con uno stile estremamente semplice e costruito sulla solida base del Nordic metal, comprende anche melodie popolari tradizionali Folk e che richiamano le sonorità delle bands storiche del genere come Ensiferum, Eluveitie, Korpiklaani, Finntroll e,ovviamente i Wintersun, ma buttando un occhio anche ai Blind Guardian.
I Vetten Äpärät lo scorso 1° aprile hanno pubblicato il loro nuovo lavoro “Syntyi Talven Kyynelistä” (tradotto: Nato delle lacrime dell’ inverno) via Inverse Records. “Syntyi Talven Kyynelistä”, è composto di 13 pezzi di pregevole fattura e di grande cura in fase di registrazione e possiamo definirlo una sorta di “concept album” con una grande teatralità all’interno che sicuramente apprezzerete.
Come la quasi totalità della band finniche, anche i Vetten Äpärät prendono gran parte della loro ispirazione dagli elementi naturali, dalla flora e la fauna, dalle creature e dagli elementi presenti nel loro folklore come le driadi, le ninfe dei boschi. Essendo un popolo che ama fortemente le proprie radici culturali e la natura che li circonda è innato in loro il “lodarne” la maestosità, sia in positivo che in negativo.
I Vetten Äpärät con i loro testi ci aprono le porte alla bellezza del regno del nord e anche alla durezza ambientale che lo circonda. Con “Syntyi Talven Kyynelistä” ci raccontano una storia che porta con se delle sonorità tipicamente Folk con l’uso di tamburi sciamanici e flauti, resa magica dai canti in finlandese con le atmorfere in sottofondo come screpitii del fuoco o i passi che calpescano la neve o frasi recitate. In questa storia i Vetten Äpärät ci raccontano la vita e le scelte di un contadino che è costretto a lasciare la sua famiglia e la sua vita per partecipare a una spedizione militare. Lungo tutto “Syntyi Talven Kyynelistä” assistiamo a battaglie che vengono combattute e perse tra gli umani e gli spiriti protettori della terra a cui hanno dichiarano guerra. In questo caso la natura si risveglia per una contro-reazione a causa del disprezzo e della violenza causata contro la natura.
Difficile scegliere una canzone in queste 13 piccole gemme cristallizzate, che sono indissolubilmente incatenate l’una all’altra, e a racchiudere e custodire questo piccolo gioiello ci sono
“Ancients’ Call“,che è la primissima canzone che troviamo in “Syntyi Talven Kyynelistä”,la quale è una piccola prefazione parlata in cui un figlio ricorda le parole del padre, che con lo screpitio del fuoco lo incoraggia ad andare a combattere dicendo:
” Non potrò fare questo viaggio, ormai sono troppo vecchio…Ma tu figlio mio DEVI andare….Non per noi, non per la gloria , ne per il signore che dobbiamo servire e di cui siamo servitori, ma per LORO…Posso SENTIRLI ..Ci stanno chiamanto..Gli Antichi Spiriti”
“Exile” con il suo riff molto Thrash, insieme a “Brothers Of Hate” e “Winter Darkness” sono i classici “epici da battaglia”. Ben fatti e coinvolgenti al posto giusto che richiamano le atmosfere di Finntroll ed Ensiferum.
“Winterheart’s Silence” è uno strumentale a dir poco grandioso.. pulito, semplice, solo strumenti di chitarre e il vento in sottofondo con il rumore di passi nella neve… molto Wintersun,semplicemnete bellissimo. Cosi “Grief Of Woods” molto medievaleggiante, è uno acustico fatto solo di voci, chitarre e tamburo sciamanico.
Con “Sydäntalven Viha” ci addentriamo nel Folk Metal più grintoso con corali da taverna e Growl potente, una batterita battente, chitarre tirate con bei cambi tempo e il cantato, in finlandese lo rende perfetti.
“Herätys“un grandioso pezzo parlato (in finlandese) con solo in sottofondo il vento e un tamburo che da il tempo e potenza alle parole dette..e che verso la fine si rende ancora pià carico di atmosfera con un levarsi suoni e una melodia a voce che poco per volta aumenta di intensità per poi collegarsi a “Swords’ Dance” e “Wind Of Exhaustion” sono forse e due pezzi che mi convincono meno. Hanno delle parti molto buone ed altre estremamente fiacche…ma fortunatamente con “Ice Made New Kingdom” rialziamo il tiro…canzone dal sound potente e che in acuni pezzi delle orchestrazioni ni fanno tornare in mente i miei bardi del Metal i Blind Guardian!!!
Ci stiamo avvicinando alla fine del “viaggio”, “I Heard Them” è un piccolissimo prologo parlato di questo bellissimo lavoro in studio che trova la sua degna conclusione in “Vala“, sempre in finlandese, un pezzo folk completamente acustico in cui la corale schiamanica è la padrona assoluta del pezzo con venti sferzanti in sottofondo e un crescendo di musica con chitarra acustica e tamburi che trascinano alla conclusione questa storia. Anche se la musica potrebbe trarre in inganno questa non è una storia di allegro dell’eroismo, o di festeggiamenti alla fine di una grande battaglia vinta in cui l’ idromele scorre a fiumi ma parla di sopravvivenza e crudeltà, è uno di quei cd che ascolti senza rendertene conto, talmente è semplice, fluido e naturale. E porta con se delle sonorità che piaceranno anche a chi non bazzica molto il genere del Folk Metal.
