TRICK OR TREAT + THE FURIES + OVERCHAINS + DEED @ Traffic Club, Roma – 21/04/2018

by Fernanda Serufilli

I nostrani Trick Or Treat ci hanno recentemente portati indietro nel tempo con “Re-Animated”, un vero e proprio tuffo nella nostalgia con una carrellata di sigle di cartoni e anime più o meno recenti. Noi non avremmo potuto mancare all’appuntamento romano, al Traffic Club, un live unico nel suo genere che raduna giovani di ogni generazione.

DEED

Ad aprire la serata sono stati i Deed, band Heavy Metal di Terni, a cui è toccato l’arduo compito di “scaldare” gli animi del pubblico. Come purtroppo accade spesso, la sala è quasi del tutto vuota ad inizio serata, ma loro non si sono lasciati intimidire da ciò e hanno adempiuto al loro compito egregiamente, sorprendendo anche coloro che magari non si sarebbero aspettati molto. Edoardo Röhl (voce) ha dato prova di notevoli doti vocali, il pubblico presente ha reagito molto bene alla performance del gruppo e ha quasi da subito iniziato a partecipare attivamente al concerto. Unica nota stonata, il volume e l’attacco del basso erano così evidenti da spiccare eccessivamente nel contesto, arrivando a coprire la voce e le due chitarre.

OVERCHAINS

Overchains: secondo gruppo a suonare, sono forse stati i più sorprendenti. Sound aggressivo ma molto melodico, buona presenza scenica anche grazie alla cura estetica (personalmente ho apprezzato le loro mise), potentissima voce del cantante, davvero nulla da contestare. Non si sono risparmiati durante la performance e ciò è stato apprezzato anche dal pubblico, che di rimando si è molto animato, soprattutto una parte di esso che si è davvero scatenata. Si evince subito la cura per i dettagli anche dal punto di vista musicale, pur suonando un genere ben noto che pullula di gruppi, danno prova di una personalità ben strutturata ed anche di sapersi distinguere; una breve scaletta di soli sei pezzi è comunque bastata a lasciare il segno, brani come Radiant Moon e Psyche sono stati davvero degni di nota. Non è facile trovare una band che sappia combinare eleganza ed ira creando un connubio di sonorità che si sposino così bene fra loro. Non sarebbe stato male se la loro performance fosse durata un po’ più a lungo; di certo il pubblico lo avrebbe molto ben accolto, dato il fascino esercitato da questa carismatica band su coloro che hanno avuto modo di apprezzarli dal vivo. Le atmosfere oscure e surreali dei loro pezzi hanno creato un clima onirico che ha avvolto gli astanti e li ha trascinati momentaneamente in una dimensione parallela, da cui hanno fatto ritorno con una notevole carica aggiunta.

THE FURIES

I terzi a calcare il palco sono i The Furies, band calabrese nata nel 2009. Al loro turno, gli spettatori all’interno del locale sono già più numerosi e pronti a dare maggiore supporto ai musicisti; la band dà subito il via al live in quinta, sprigionando immediatamente una carica sconsiderata che ha investito il locale fin sulla cima, rendendo il clima bollente. Decisamente un ottimo inizio, che apre le porte ad un live esplosivo, con un gruppo che sa farsi valere sul palco e che sa anche attribuire il giusto spazio e la giusta attenzione all’aspetto estetico della performance.

TRICK OR TREAT

A chi non piacciono i cartoni animati?

Tutti da bambini abbiamo sognato di diventare eroi, personaggi fantastici, difensori della giustizia e della pace, paladini del bene e perché no, anche il malvagio imperatore della galassia che tutto comanda. Ed è proprio l’entusiasmo con cui i Trick Or Treat hanno riportato in vita il lato bambino di ognuno di noi a rendere il Re-Animated Tour un grande successo, confermato in questa serata così densamente popolata. A questo punto il locale è pieno e la band viene accolta sul palco dalle urla dei fan, più carichi che mai; la performance si apre con Batman  e fin da subito le voci di ogni singolo presente si uniscono in un coro che, letteralmente, non si spegnerà fino alla fine del live. I vari oggetti di scena utilizzati dal gruppo (la maschera di Batman, il visore-rilevatore di Vegeta, un bastone con una testa di cavallo, eccetera eccetera) nel corso del concerto non fanno altro che rendere il tutto ancor più surreale e divertente; le interazioni fra i membri della band tra un brano e l’altro creano dei siparietti comici davvero esilaranti, che costituiscono una sorta di “signature” dei Trick Or Treat: non divertirsi ad un loro live è assolutamente impossibile, a prescindere dai gusti musicali del singolo spettatore, ironia e sarcasmo – anche molto pungente – la fanno sempre da padrone e contenere le risate diventa davvero difficile. Alla loro marcata simpatia si uniscono delle abilità musicali notevoli e l’energia che trasmettono al pubblico è incontenibile; per la setlist sono state scelte sigle che avrebbero smosso anche il più gelido dei cuori, come Ken il Guerriero, Pegasus Fantasy”  (cantata per metà anche in lingua originale) e Devilman (durante la quale è salito sul palco, come ospite, il bassista Andrea Arcangeli), cartoni di vecchie generazioni che hanno davvero segnato l’infanzia di ognuno di noi. Come non menzionare Jem, icona rock degli anime anni ’80? Poteva forse mancare? È stato proprio questo uno dei momenti clou della serata, assieme a Dragonball e alla performance con Potowotominimak (Nanowar Of Steel), con cui hanno interpretato Prince Valiant; a questo punto, tutti pensavamo che la band avrebbe proseguito il live senza ulteriori colpi di scena, invece no: mentre Alessandro Conti e Potowotominimak chiacchieravano simpaticamente, si sono udite le note di Giorgio Mastrota, celeberrimo pezzo dei Nanowar Of Steel, che è stato eseguito per intero con somma gioia da parte dei presenti, le cui voci si sono levate in cori ancora più potenti. Ma le sorprese non potevano di certo finire qui, l’imprevisto è sempre in agguato; ad un certo punto della serata, alla chitarra di Guido Benedetti si rompe una corda, un fatto che chiaramente richiede qualche minuto per essere sistemato e dunque l’immediata, comune domanda è “come intrattenere il pubblico?”. La platea si lancia in richieste di ogni genere ma una proposta, neppure troppo udibile, attira l’attenzione di Alessandro che subito coglie l’occasione: un solo di basso di Leone Villani che all’inizio non sembra essere d’accordo, ma che poi, una volta rimasto solo sul palco, stupisce in pieno la folla che più volte mostra il proprio consenso con applausi ed esclamazioni, dimostrando la propria capacità ed ispirazione, lasciando tutti a bocca aperta. Rispetto alla pianificata setlist un paio di pezzi sono stati invertiti, sono stati inoltre inseriti dei brani presenti in precedenti album della band, che il pubblico ha apprezzato con entusiasmo, al pari delle ben note sigle.

L’uscita di scena dei Trick Or Treat a fine concerto ha lasciato tutti i presenti con una lieve nota di tristezza e nostalgia, ma si sono fatti decisamente perdonare subito dopo, con la loro proverbiale disponibilità nei confronti dei fan per foto ed autografi ed anche lunghe chiacchierate amichevoli. Una grande famiglia!

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