Siete pronti ad un’ondata di pura grinta e violenza? Oggi voglio parlarvi di questo trio del Nord-Est italiano, gli SHIT FUCKING SHIT, progetto che nasce nel 2006 come one man band, anno d’esordio in cui viene dato dalla luce il primo album: “Perchè esistiamo?” (“Why do we exist?“), composto da 39 brani suonati in meno di 20 minuti. Ora, portandosi sulle spalle un ricca discografia, segno della loro evoluzione come band, i SFS, (Peter – voce e chitarra, Claudio – basso e noise e Sandro – batteria) emergono coraggiosamente dalla scena musicale della città di Trieste, proponendo un sound estremo, senza fronzoli e totalmente fuori dagli schemi ai quali la città è abituata. La band infatti si fa strada negli anni con numerosi live e collaborazioni, come nell’estate del 2014 al Krastival Open Air a cui segue un tour in Inghilterra in ottobre, nel 2015 in Repubblica Ceca e Portogallo.
Ma torniamo a noi: il 2016 è stato dedicato alla produzione del nuovo EP “Pluriorgasmic Alcoholic Nun“, sotto la Diablos Records; il lavoro è uscito pochi giorni fa e li prepara al loro debutto al bizzarro Obscene Extreme Festival. L’EP è una una vera e propria bomba ad orologeria, crudo e senza eccessivi tecnicismi prende a schiaffi l’ascoltatore fin dal primo brano “Brutality of Rock’n’Roll“. Ma è solo un antipasto: i SFS proseguono con “Squirting Banzai“ che, assieme a “Jagermeister Bondage“, non danno spazio a sbilanciamenti e ci travolgono con un’ondata di energia. Da non trascurare “Worms (Witnesses of Death)“, in cui l’orecchiabilissima sezione ritmica viene esaltata dagli squarci vocali di Peter. Molto curioso il penultimo brano “Lady Sonia” (sarà forse Sonia una delle suore della copertina?), dotato di un’energia ed un ritmo che in certi punti trasmette la sensazione di una scena splatter burlesca, per poi concludersi in modo altrettanto ambiguo e divertente. Le danze si chiudono violentemente con “Grotesque Devourment“, caratterizzato anch’esso da versi gutturali, marci, seppur con qualche particolare in più.
Concludendo, agli amanti del metal più estremo, in particolare dell’Hardcore, Grind e Gore: “Pluriorgasmic Alcoholic Nun“ è ciò che fa al caso vostro. Lo ribadisco: il sound degli SHIT FUCKING SHIT non è adatto ad orecchie e soggetti sensibili, dunque se fate parte di questa cerchia, statevene alla larga. Il trio triestino è da tener assolutamente d’occhio e, mentre continuano inarrestabili ad offrirci sound a mitragliate esplosive, auguriamo loro buona fortuna per il loro debutto all’Obscene Extreme Festival e per i loro progetti futuri!