Ritorna con un nuovo EP Karg, il progetto ormai solo da studio (dal 2014) di J.J., noto per essere il cantante e strumentista degli Harakiri for the Sky. Si tratta di un gruppo austriaco di Salisburgo nato nel 2006 ed esordito due anni dopo con “Von den Vinden der Sehnsucht”, accolto molto bene da critica e pubblico, per poi pubblicare un totale di ben 7 album, 2 split e 3 EP tra cui questo che si andrà a valutare. Per quanto riguarda il genere si tratta di post metal unito a sludge con una solida componente doom, in cui si riconosce influenze di gruppi come Anathema, Agalloch e chiaramente si sente parte dello stile usato anche negli Harakiri for the Sky nell’integrare al meglio parti pestate in stile black come batteria e voce soprattutto, e parti più leggere e melodiche della chitarra solista. Non ha senso parlare di pezzi rilevanti in questo caso, trattandosi di due canzoni di 15 e 20 minuti per un totale di 35 minuti abbondanti da sentire tutti d’un fiato, tra scariche pesanti e intermezzi leggeri, ed è difficile dire quale tra le due sia migliore, probabilmente Lorazepalm perché è più lunga ma non lo fa pesare. Anzi, si prende i suoi tempi per inserire più riff e composizioni comunque coerenti tra loro e collegati da un filo comune in un riff di chitarra relativamente semplice, quindi non un ammasso di idee buttate giù e attaccate insieme con la colla. Rispetto agli album precedenti i suoni sono più rotondi, tendendo più al doom e al post rock, senza però rinunciare a parti veloci e oscure. La componente più estrema e pesante che faceva capolino nelle opere precedenti ha ceduto il passo alla parte melodica, ma non per questo si assiste ad una omologazione con gli HFTS: le differenze principali come l’utilizzo di voci ed effetti esterni in maniera più estesa e “cruda”, come anche sono più crudi sono i suoni. Ma non si più non constatare un avvicinamento tra le due realtà, specialmente nelle parti strumentali e nei bridge.
Tracklist:
1. Abbitte
2. Lorazepam