Decisamente interessante questo debutto per i canadesi Anthroplague, gruppo nato nel 2014 e con all’attivo soltanto un demo.
Inoculation è stato autoprodotto dal gruppo in maniera egregia, in quanto gode di una produzione pulita e con suoni caldi che avvolgono l’ascoltatore catapultandolo in un calderone dalle svariate influenze.
La direzione musicale intrapresa del gruppo è per loro stessa definizione Blackned death, anche se spesso emergono influenze Thrash/black che riportano alla mente i primi vagiti della scena teutonica.
La definizione Blackned death potrebbe dunque forviare il giudizio, poichè non incline a soddisfare gli appettiti dei cultori moderni di tale defizione (per intenderci i fanatici di mostri sacri quali i Portal), ma piuttosto si pone come un recupero di influenze primordiali del genere, attingendo ai mostri sacri che dominarono la scena metal estrema di fine anni ottanta.
Lo spirito che predomina questo album è decisamente quello del DIY, come possiamo intuire anche dalla copertina disturbante che recupera gli aspetti visivi propri della scena hardcore/crust e dove viene ritratta una felice famiglia con i volti macchiati di rosso sangue e marchiati col numero della bestia (666).
Le tematiche che i nostri affrontano, come anticipato dalla copertina stessa, sono dunque l’analisi della società corrotta dominata e controllata dai poteri forti e filtrata attraverso le teorie cospirazioniste e complottiste.
Inoculation è composto da sette brani molto fluidi che mostrano un’ottima perizia tecnica ed arrangiamenti sufficentemente interessanti, anche se pecca negli ultimi brani di varietà ed alcune soluzioni sembrano esser le stesse già utilizzate nella parte iniziale del disco.
La proposta musicale è, come detto precedentemente, molto vicina al thrash/death di fine anni ottanta e troverete dunque giri di chitarra marci che alternano ripartenze tirate a parti cadenzate molto oscure e maligne, dove potrete godere di quel genuino spirito che animava band storiche quali Sodom, primi Death, Sarcofago e i conterranei Blasphemy.
Non potrete fare a meno di scuotere le folte chiome sulla ritmata ed oscura 9 to 5, la veloce e dal flavour Thrash Anthropplague o sulla pesantissima Distracted.
Unica variazione sul tema la troviamo nella lunga title-track, brano ambient dalla struttura semplice e ripetitiva su cui il gruppo sciorina i propri ideali.
Inoculation è dunque un buon disco di metal estremo che molto deve agli anni ottanta, divertente e piacevole, che ha il pregio di trasparire attitudine sincera nella sua genuina rabbia figlia dello spirito che animava la scena crust inglese.
ANTHROPLAGUE – Inoculation
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