ALICE COOPER @ Alcatraz Milano 14/06/2016

Alice Cooper e la sottile linea tra horror e comicità.

Alice è un grande intrattenitore che ha portato nuovamente in Italia il suo carrozzone intrattenitivo, a distanza di sei mesi dal suo ultimo show, quando lo scorso novembre è stato special guest dei Motley Crue sempre a Milano ma in versione ridotta.
Questa volta il suo show è stato da prima donna.

Un nuovo tour, Spend the night with Alice Cooper, un album solista a cui sta lavorando e che uscirà quest’anno, un altro disco in preparazione insieme agli Hollywood Vampires, Alice è una vera e propria forza della natura, incontenibile anche sul palco milanese.
Lo show, in pieno stile Cooperiano, ha abbondato di scene horror che vengono separate dalla comicità da una linea sottile che solo un personaggio del suo calibro può permettersi di inscenare ad ogni tournée senza cadere nel ridicolo. Fondamentalmente a noi fans piace tantissimo, perché mai dovrebbe deluderci?
Cooper, in questa fase della sua carriera, è il maestro della teatralità on stage ed il suo entusiasmo contagia tutti i presenti. Come pochi altri artisti, ha sempre avuto un grosso impatto emotivo su di me, il mal agio in cui vive Alice cattivo. Una sensazione di immedesimazione nella sofferenza della sua cattiveria e il dolore che prova durante la cattura, quando canta Ballad Of Dwight Fry.

Che dire se non che lui non sbaglia un colpo, neppure nella scelta dei musicisti che lo accompagnano. Un incredibile gruppo formato da uno strepitoso Chuck Garric al basso (frontman dei Beasto Blanco, a breve l’uscita di un disco prodotto dallo stesso Alice), la fenomenale e bellissima chitarrista Nita Strauss, ed alle altre due chitarre, Ryan Roxie (già membro dei gruppi Roxie e Casablanca) e Tommy Henriksen uno dei produttori ed autori più apprezzati e dotati in America per completarsi con il grande Glen Sobel alla batteria.

Lo show è iniziato con l’intro parlato di Vincent Price per poi ritrovarsi avvolti nelle note di The Black Widow sulle quali è apparso lui avvolto in mantello nero.
In questo concerto, Alice ha proposto brani della sua vecchia carriera che non proponeva da qualche anno, rispetto a Poison e di quelli che sono nati dopo la sua battaglia contro l’alcolismo e che l’hanno rilanciato in grande stile nel mercato discografico. Queste canzoni come Halo Of Flies o Only Women Bleed, dal sapore retrò, sono state suonate in modo perfetto e coinvolgente riportandomi al periodo in cui nacquero. Immancabili il grande, buffonesco Frankenstein e la ghigliottina. Il Grand Guignol se rinascesse, avrebbe di certo il macabro spirito moderno Cooperiano.

Arriva il momento dell’omaggio ai suoi compagni di bevute negli anni ’70, gli Hollywood Vampires,  un drinking club privato, voluto e formato da lui, per musicisti di grande calibro, come John Lennon e Keith Moon, ed un tributo speciale a Lemmy, con Ace of Spades che ha fatto esplodere l’Alcatraz.
Ma per me è stata Suffragette City la perla meravigliosa, un grande ossequio a Bowie. Come ho detto, Alice è uno dei pochi musicisti che coinvolgono la mia anima e tra quei pochi rimarrà per sempre anche David Bowie, due istrionici personaggi nel mondo dello spettacolo.
Il tutto eseguito con maestria sia dal punto di vista vocale che musicale da non far rimpiangere le versioni originali.
Immancabili la toccante Ballad Of Dwight Fry e festaiola School’s Out con coriandoli e palloncini, party time per i fans e la band stessa.
Elected è stata la punta comica dello show in cui due bruttissimi Hillary Clinton e Donald Trump sono comparsi in una pseudo lotta elettorale senza esclusioni di colpi nel vero senso della parola, mentre Alice dimostrava che votare per se stesso sarebbe molto meglio: io lo voterei…
Unica nota stonata, la lunga attesa per l’apertura dei cancelli ma ne è valsa la pena.

Grazie ad Eugenio Guarnieri che mi ha difesa dagli spintoni durante l’esibizione di Ace Of Spades, in cui mi sono ritrovata schiacciata ed un ringraziamento particolare a mio marito, conosciuto come “il Bipede”, che mi accompagna con tanta pazienza ad ogni concerto, restando fuori ad aspettarmi e non ha ancora chiesto il divorzio.

Metalpit era presente anche alla data slovena di Alice Cooper. Potete trovare il live report della serata con la gallery fotografica cliccando su questo LINK

Setlist:
01. Vincent Price Intro

02. The Black Widow

03. Public Animal #9

04. No More Mr. Nice Guy

05. Under My Wheels

06. Billion Dollar Babies

07. Long Way To Go

08. Woman of Mass Distraction

09. Poison

10. Halo Of Flies

11. Feed My Frankenstein

12. Cold Ethyl

13. Only Women Bleed

14. Guilty

15. Ballad Of Dwight Fry

16. Killer

17. I Love The Dead

18. Under The Bed

19. Pinball Wizard – The Who Cover

20. Fire – The Jimi Hendrix Experience Cover

21. Suffragette City – David Bowie Cover

22. Ace Of Spades – Motorhead Cove

r23. I’m Eighteen

24. School’s Out / Another Brick In The Wall Pt. 2

Encore

25. Elected

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