I To The Rats And Wolves sono un giovane gruppo tedesco che propone un misto tra metalcore e musica elettronica. I nostri hanno all’attivo due album, “Neverland” e “Dethroned” e in questa recensione andremo a parlare proprio del secondo disco. Senza troppi giri di parole bisogna dirlo subito: questo album si rivela un passo falso per la band tedesca. I nostri infatti non mettono nulla di nuovo sotto il sole poiché il disco si compone dei soliti breakdown infarciti di basi elettroniche e con la classica alternanza tra clean vocals, scream e growl. Il problema fondamentale del disco è la mancanza di cattiveria: il metalcore, infatti, è un genere che solitamente suona molto aggressivo e sincero, ma in questo caso è palese che i nostri vogliano solamente apparire aggressivi senza esserlo. Nonostante l’ottima produzione che si rivela potente e adatta al genere, “Dethroned” risulta essere un disco abbastanza noioso che sicuramente non aiuterà la band a emergere. Le canzoni sono molto generiche e suonano come un accozzaglia di riff che difficilmente rimarranno nella testa dell’ascoltatore nonostante la durata ridotta dei pezzi, i quali superano di poco i tre minuti.
L’album ha comunque i suoi momenti buoni come la titlerack, The Game e la ballabile The Abyss, ma questo non basta per salvare un lavoro che suona poco ispirato e che di conseguenza è pieno di filler. I pezzi, tranne qualche eccezione, alla lunga tendono ad assomigliarsi molto tra di loro, tanto che risulterà difficile distinguerli e riuscire a dire quando inizia uno e quando ne finisce un altro, poiché potrebbero essere tutti parte della stessa canzone. I To The Rats And Wolves hanno chiaramente le potenzialità per spiccare poiché quest’ultime emergono a sprazzi durante l’ascolto, tuttavia l’impressione è che con questo disco non si siano impegnati abbastanza.
Il disco potrebbe essere apprezzato dai fan del metalcore più soft e catchy alla Bring Me The Horizon, ma se state cercando un lavoro aggressivo che possa farvi scapocciare potete pure passare oltre. “Dethroned” dunque si rivela un occasione mancata per la band di Essen e sicuramente non sarà tra i migliori dischi dell’anno.