Cosa potremmo ottenere se, ad un tratto, avessimo la facoltà di fermare lo scorrere del tempo? Probabilmente saremmo in grado di rivivere emozioni travolgenti, eventi unici che ci hanno segnati in modo indelebile così da non lasciarceli sfuggire come sabbia tra le dita. In effetti cari amici miei, sarebbe veramente una bella realtà, ma sappiamo benissimo che non sarà mai realizzabile. E dunque vi chiederete come mai vi sto facendo questo proloquio così astratto e, probabilmente, ad una prima lettura tanto insensato.
Se qualcuno mi avesse detto che nel più recente 2021 mi sarei ritrovato a recensire un album del genere beh, senza alcun dubbio lo avrei etichettato come folle sproloquiatore intento solamente a vendermi fumo di bassa qualità, finendo così per pentirmi amaramente delle mie parole dopo un ascolto molto più che piacevole. E sapete qual è la parte veramente sorprendente di tutto ciò? Per me il tempo si è veramente fermato, mostrandomi la perfetta fototessera di un artista grintoso, energico e con ancora molto da raccontare. Datemi perciò l’onore di condurvi al cospetto di un uomo che ha fatto del Rock come una seconda pelle. Ecco a voi ” Dog Eat Dog” del grande ed inarrestabile Pino Scotto.
Basta premere play e già si capisce come il “vecchio” Pino riesca ancora ad insegnare Rock. E credetemi, non si tratta di elogiare un nome che ormai ha dato tanto alla storia di questo genere, personalmente non ne trarrei nessun vantaggio. Per me parlare di un album del genere ha lo stesso valore di un regalo atteso da un bambino a Natale, perchè certi artisti insegnano prima di tutto ad amare e valorizzare sempre ed in ogni caso ciò in cui crediamo, dedicandovi anima e corpo giorno dopo giorno.
A dimostrare questo principio si fanno strada a testa alta brani come “Dust To Dust”, ” One World One Life” e la colossale title-track, ” Dog Eat Dog”, che ci colpisce fin da subito con un riff di una bellezza rara.
Un mio collega della crew di Metalpit, Federico Siccardo, ha avuto il piacere di intervistare il grande Pino, prima di condividere con me l’onore di poter recensire il disco in questione, del quale avevano discusso insieme (qui il link alla diretta live su Facebook). Ciò che l’artista vuole trasmettere è un messaggio di unione, fratellanza e aiuto reciproco, in un’era pregna di violenze, pregiudizi e sfiducia reciproca.
Servendoci della musica come canale per riunirci di nuovo come fratelli, personalmente sarei fiero di assegnare i remi della mia barca ad una leggenda come Pino Scotto.
Tracklist:
01 Don’t Waste Your Time
02 Not Too Late
03 Before It’s Time To Go
04 Right From Wrong
05 Dust To Dust
06 Dog Eat Dog
07 Rock This Town
08 One World One Life
09 Talking Trash
10 Same Old Story
11 Don’t Be Lookin’ Back
12 Ghost of Death