Nyss è un progetto francese, fondato inizialmente come one-man band di Þórir, il quale successivamente ha iniziato a collaborare prima con Lee Bullock alla voce e poi con François Boyenval al violoncello. Dopo un buon debutto, la loro carriera continua con “Dépayser“, pubblicato per l’italiana Avantgarde Music, ormai etichetta consolidata nel panorama Black Metal. Questo è proprio il genere proposto dal terzetto, che si dimostra intenzionato a smuoversi dagli standard dello stile, prendendo in considerazione vari elementi e sottogeneri affini, per un lavoro vario e personale.
Il lavoro è composto da soli quattro pezzi, che grazie a una durata ragguardevole raggiungono e superano i 40 minuti di musica in totale, nei quali viene esposta la bravura dei Nostri di unire vari elementi senza perdere mai di vista il punto di partenza.
In apertura troviamo “Let the Devil In“, la quale propone prima un arpeggio misterioso che man mano si evolve fino a sfociare in un susseguirsi di riff spediti, semplici ma efficaci, con delle dissonanze inserite perfettamente nel contesto.
Con “Bitter Tears and Grave Dirt” l’atmosfera diventa più malinconica e riflessiva, con il pezzo che risulta nettamente influenzato dall’Atmospheric Black, senza ignorare la vena sperimentale dei tre, che in ogni brano fa sentire la sua presenza, caratterizzando il lavoro.
Dopo un passaggio equilibrato tra l’essere ragionato e struggente, le due tracce che compongono la seconda metà della produzione hanno entrambe un effetto immediato opposto, concentrato maggiormente sull’aggressività. Sia “Face Down in the Blood and Piss” che “Know There is Art in Death“, infatti, presentano una partenza diretta, che poi sfocia in settori più cadenzati e melodici, dove le influenze esterne si possono sentire senza grandi sforzi.
Se il precedente “Princesse Terre (Three Studies of Silence and Death)” ci ha presentato Nyss come un progetto dal buon potenziale, in questo “Dépayser”, quanto di buono precedentemente messo in mostra si è evoluto, andando a creare un disco variegato, accattivante e mai noioso. I tre francesi si introducono nella scena Black Metal con le idee chiare e tutte le carte in regola per far conoscere il loro nome, nonostante la vasta concorrenza.