NANOWAR OF STEEL – Italian Folk Metal

by Erika Silvaggi

Italian Folk Metal è il nuovo lavoro dei Nanowar of Steel composto da ben 13 tracce in uscita il 2 luglio per Napalm Records. Nel dedicarmi all’ascolto di questo album mi sono sentita un po’ come una bambina che scarta un regalo che attendeva da tempo, un misto di trepidazione ed entusiasmo ma anche una leggera paura della delusione. Fortunatamente le mie aspettative non sono state deluse: l’album è in pieno stile Nanowar, mantiene quel gusto di genialità e ironia che da sempre contraddistingue il gruppo, esattamente ciò che speravo di ascoltare. Le tracce sono un susseguirsi di virtuosismi musicali ognuno dei quali ispirato da una particolare zona d’Italia. Nel brano “Scugnizzi of the land of fires” le note di un cantautorale napoletano si mescolano splendidamente con i suoni del metal; in “La Mazurka del Vecchio che guarda i Cantieri” ci troviamo ad ascoltare i tipici suoni di una mazurka tradizionale della Romagna, ovviamente rivisitati in stile Nanowar of Steel! Il brano vede inoltre la partecipazione inaspettata di Alessandro Conti (ex Luca Turilli’s Rhapsody, Trick or Treat); il risultato è magnetico e davvero difficile da non apprezzare. Non è questa l’unica collaborazione che mi sono trovata a gradire durante l’ascolto delle varie tracce, poiché troviamo inoltre la voce straordinariamente accattivante di Jade (Frozen Crown) nel brano “Rosario“, nel quale la troviamo nei panni di una ragazza che viene sedotta con una rosa. Uno dei brani che mi ha coinvolta di più per la sua base musicale è “L’assedio di Porto Cervo” che vede la collaborazione di Francesco Paoli (Fleshgod Apocalypse). Per finire Giorgio Mastrota fa la sua comparsa nel brano “La Polenta Taragnarock“; ognuna di queste collaborazioni mi ha regalato una sorpresa e ho apprezzato l’ unicità con cui esse sono state in grado di arricchire un album che già di per sé è godibilissimo. Ad aumentare la particolarità oltre che l’unicità di questo album, ci sono anche due tracce rivisitate in lingue straniere: una di queste è “El baile del viejo que mira las obras“, ovvero la versione in lingua spagnola del “Vecchio che guarda i cantieri“, c’è poi “Der Fluch des Kapt’n Iglo“, traduzione in lingua germanica delle avventure non del tutto legali del Capitano presente nel brano “La maledizione di Capitan Findus“. Vorrei spendere qualche parola per uno dei brani che mi hanno fatta ridere di più; probabilmente non spicca rispetto gli altri per prestazione musicale o per il testo ma mi ha coinvolta per il contenuto divertente: sto parlando di “Il signore degli anelli dello stadio“. In questo brano quelli che sono i classici cori che un qualsiasi Ultras canterebbe durante una partita, vengono rivisitati e adattati in tema “Signore degli Anelli”; ci ritroviamo quindi ad ascoltare accuse infamanti verso Saruman e altri personaggi antagonisti nella famosa saga. Mi sono divertita ad ascoltare ogni traccia e ognuna mi è rimasta bene impressa in testa come se non volesse più uscirne, non ho potuto fare altro che godere delle risate che ogni singolo brano mi ha regalato. Italian Folk Metal per me è un album che non delude, se mi si chiedesse perché dovrei consigliarne l’ascolto risponderei semplicemente perché è bello, perché ho riso ad ogni brano e perché queste afose giornate estive sembreranno più leggere se affrontate con umorismo.

Tracklist

01. Requiem per Gigi Sabani in Re minore
02. L’Assedio di Porto Cervo
03. La Maledizione di Capitan Findus
04. La Marcia su Piazza Grande
05. La Mazurka del Vecchio che Guarda i Cantieri
06. La Polenta Taragnarock
07. Scugnizzi of the Land of Fires
08. Rosario
09. Il Signore degli Anelli dello Stadio
10. Gabonzo Robot
11. Sulle Aliquote Della Libertà
12. Der Fluch des Kapt’n Iglo
13. El Baile del Viejo que Mira las obras

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