“Ending My Life To Destroy Yours” è il primo EP della band americana Męka, che ha scelto per sé un termine della lingua polacca che si può tradurre con “tormento”. Forse un tributo alla sempre più fiorente scena black metal della Polonia o una semplice casualità, i Nostri vengono etichettati come blackened death metal. Anche qui, è forse complice il fatto che il cantante e chitarrista Eli Fakes milita in una band death metal chiamata Mutilatred. A dirla tutta, ascoltando questo primo lavoro, la componente blackened death è quasi assente, e quello che si va ad ascoltare è dell’ottimo black di stampo norvegese con particolari elementi noise. La qualità del suono è stata sicuramente trascurata, ma crea un effetto di ruvidità reminiscente dei bei tempi andati. Dura poco più di un quarto d’ora per un totale di tre brani, ed è un succulento assaggio di quello che la band sa fare.
“War” è il brano che apre l’EP, già uscito come singolo nel 2017. Ci accoglie una chitarra solitaria, la canzone poi procede con un ritmo lento e cadenzato; urla agghiaccianti in sottofondo sono solo il preludio di ciò che seguirà. Rallenta, si ferma per un attimo e poi esplode in una sferzata talmente glaciale da ricordare veramente i primi capitoli del black metal norvegese. Il ritmo cambia di nuovo, più lento ma non meno aggressivo; la linea vocale rimane in sottofondo, lontana, graffiante e inquietante insieme. In questa sezione è già evidente un certo sapore noise che permea poi tutta la composizione. Di nuovo si rallenta e si interrompe brevemente, lasciando di nuovo parlare la chitarra in un breve assolo ripetitivo, riprendendo per permettere alla batteria di sfogarsi in qualche carino arzigogolo. In questa maniera la canzone giunge al finale, risultando in un buon ascolto, molto interessante e scorrevole.
“Forsaken” inizia anch’essa con una chitarra solitaria, a cui si unisce la seconda prima di continuare in un momento che in effetti potrebbe essere identificato verso lo spettro più blackened death, con la batteria che alterna momenti in blastbeat ad un 4/4 semplice. Il ritmo cambia, facendo tornare la canzone verso il black puro; procede allo stesso modo fino ad un altro cambiamento dal leggero sapore doom. Riprende furiosamente, aggiungendo altri elementi noise prima di una parte dall’headbang assicurato. Dopo un ultimo sprint a velocità pazzesche, la canzone giunge alla sua conclusione.
“Beg” chiude l’EP, cominciando con note basse e pesanti, unitamente ad un veloce blastbeat; cambia radicalmente dando spazio ad un ritmo cadenzato che agevola facilmente l’headbanging. Procede quindi così, inquietante e maestosa, prima di un altro momento affidato al blastbeat. Il sapore che lascia è quello evidente del black di stampo norvegese, andando quasi a disturbare in una lunga sezione che occupa buona parte del brano l’ambito del DSBM e addirittura del funeral doom, con le sue note lamentose, il growl raccapricciante e una batteria che incede pesante. Un lungo assolo di poche note permea gli ultimi minuti, andando ad aggiungere di nuovo quegli elementi noise già accennati anche nei primi due brani. In sottofondo, il ritmo rimane lo stesso, ripetitivo ed ipnotico. Il finale è quasi puramente noise, stordente e confusionario, affidato al feedback della chitarra.
“Ending My Life To Destroy Yours” è quindi un buon ascolto, che interesserà sicuramente i più disparati appassionati dei generi black e blackened death; il tocco noise rende l’ascolto più variegato. C’è furia e violenza, ci sono bei cambiamenti di tempo che aiutano a rendere le canzoni scorrevoli e mai noiose: insomma, un ottimo EP da parte dei Męka, che lascia sperare in qualcosa di ancora migliore in futuro.