Dalla scena underground greca voglio presentarvi, oggi, una band che ha appena fatto il suo debutto con “A Plague In The Heart Of Light“, i Leeches, composta da Wrath alla voce, Neon Dreamer a chitarra e batteria e Reactive al basso, già membri di Dødsferd, Isolert e Sorgelig, tra gli altri.
Per i nostalgici del raw black metal oscuro e maligno degli anni ’90 questo EP sarà musica per le loro orecchie, letteralmente. Appena ci si accosta a questo disco si viene investiti da sonorità potenti e profonde che non si fanno tanti scrupoli a scuoterci fin nel profondo. L’atmosfera cupa e opprimente è accentuata da una voce raschiante, a tratti fino all’esasperazione e alla disperazione, quasi come se ogni traccia di speranza fosse stata risucchiata via, sentimento che è, molto probabilmente, anche all’origine del titolo.
Non c’è tregua in questi circa 17 minuti, c’è solo una sospensione momentanea della violenza a metà con “Passage to Extinction“, che ci trattiene però in un mondo torbido e angoscioso, e che ci rigetta in pasto alla furia violenta della voce di Wrath subito dopo.
Coerente con il mood del disco è la registrazione, grezza ma non trascurata, sicuramente scelta stilistica non casuale che fa risaltare, tuttavia, l’identità di ogni canzone, ognuna delle quali ha tratti di unicità che la distinguono dalle altre e anche da molti lavori dell’ultima decade del ‘900, rendendo questo disco moderno.
Questo è il genere di lavoro che va ascoltato più volte per cogliere ogni intensa sfumatura di rabbia e di disperazione, io stessa al primo ascolto sono rimasta spiazzata e incapace di formulare un pensiero certo riguardo all’intensità delle emozioni che ci vengono, senza mezzi termini, gettate in faccia.
Ottimo debutto, ed è bello sapere che tali atmosfere cupe e gelide possono provenire anche da un paese ridente e solare come la Grecia.