Vi piacciono i Periphery? Bene! E se magari amate anche i Monuments, beh, “Super 90′” è il disco che fa proprio per voi!
Ero curioso di sentire il nuovo lavoro dei Kadinja dopo averli visti dal vivo durante il tour europeo assieme ai Monuments. Mi hanno stupito per il modo che hanno di giocare con i loro strumenti e in questo disco non mi hanno deluso. La prima traccia “Empire“ inizia proprio con un gioco di ritmica che coinvolge tutta la sezione strumentale, sfruttando i “rumori” che una chitarra elettrica può generare. Ne approfitto subito per parlare dei suoni, non abbiamo la classica pasta da metal a cui siamo abituati, quanto più un suono meno carico di distorsione (per i più smanettoni, avete mai provato a fare djent su una Stratocaster? Ecco). Ne deriva una sonorità molto secca, che enfatizza il carattere progressive del lavoro. Non mancano gli intermezzi più tranquilli, come il ritornello di “From the Inside“, o la ballad peripheriana “Icon“, in cui la band alterna suoni ambient e clean a momenti di puro headbangng. Inaspettato il momento acustico di “Episteme“, dove il cantante dà sfogo alla sua capacità vocale, uscendo dal range del growl e dello scream.
Cito “Muted Rain“,pezzo più complesso del lotto, per esprimere la mia perplessità su questo disco. Ho letteralmente adorato tutto quanto concernesse la parte “heavy” del disco, i suoni sono fantastici e arrivano diretti allo stomaco, gli assoli sono ben pensati e tutti gli arrangiamenti in generale, così come dev’essere in un disco progressive metal. Ho provato una certa fatica, però, a dover sentire anche qui così tanti riferimenti al melodic hardcore, sono cose che spezzano troppo il mood aggressivo (“House of Cards“ in particolare).
Comunque sia, “Super 90′”rimane un disco validissimo per essere la seconda uscita sul mercato dei Kadinja, anche dal vivo sono una garanzia e vi consiglio vivamente l’ascolto e la visione!