Con l’uscita del secondo album gli Immortal Sÿnn si sono fatti di nuovo vivi, dopo aver conquistato il Colorado, e dopo aver suonato in mezzo mondo ormai da Gennaio 2015. Da quel momento, hanno condiviso il palco con noti gruppi degli anni ’80 come Great White, Warrant, Winger, Ratt, Loudness, L.A. Guns , e altri. Hanno anche suonato con band più pesanti come Exmortus, Extinction A.D., Flotsam & Jetsam, Raven, Hammerfall e Delain.
Vi preannuncio sin da subito che la band ha in programma di pubblicare questo lavoro anche su supporto fisico, che include cd, vinile e cassetta.
Ad aprire questo “Force Of Habit” è “Anamnesis”, un brano thrash/heavy che suona molto power, assolutamente nulla da scartare qui.
“Fight The Prince” è tutt’altra storia, bella cattiva, molto violenta, molto a la Annihilator: assoli potenti, precisi e uno stacco valido a metà brano.
Non sono da meno i brani successivi “F.U.D.C.”, “The Ballad of Marvin Heemeyer” e “Nuclear Terror” sono devastanti al punto giusto, ottimo lavoro a livello vocale, che pur non essendo un cantante da mille e una notte, Duel Shape ha molta energia, e la sua passione si fonde perfettamente con le note di tutti i membri della band, ottimi i suoni.
Questo è un disco thrash molto giovanile, anche se la radice del loro thrash riporta molto agli Annihilator e ai Megadeth degli anni ’90.
Apprezzabile “The Mailman Song” che più che un brano thrash metal, ricorda molto i Pennywise e i NOFX molto incazzati, molto divertente e che calza bene in questo disco.
C’è poca doppia cassa in tutto il disco, o almeno non è il classico disco “tupa-tupa” che si ascolta spesso in giro (e di cui siamo spesso stufi ormai, noi metallari), “Satan’s Tavern” ha quel qualcosa di “judassiano”, mi ricorda molto i Priest di “Painkiller”, che con un ritornello molto cantabile e composto da note di chitarre fulminee, rimane subito in testa, è uno dei brani più belli del disco senza ombra di dubbio.
La title-track è di sicuro uno dei brani che mi ha impressionato di più in questo album, con quei giri di basso così violenti e diretti, una voce accattivante, un ponte morbido e quell’assolo di chitarra che non fa fatica a lasciare il segno.
“Force of Habit” ha la fortuna di avere amici della band che si esibiscono come ospiti in alcune canzoni. “Whiskey II: The Wrath of Corn” contiene un assolo di chitarra di Scott Uhl degli Spiral Cell e un flauto di Marisol Vazquez.
Piccole curiosità: Ogni formato avrà le proprie tracce bonus oltre all’album principale.
Il cd conterrà un originale intitolato “Eternal Night”, oltre a una cover dei Cuca (band alternative metal) intitolata “La Balada”, con Axel alla voce solista. Il vinile conterrà una cover di “Let Them Eat Metal” dei The Rods, mentre la versione in cassetta conterrà un’altra canzone chiamata “State Oppression” insieme a una cover di “Tired and Red” dei Sodom, l’ultima delle quali Tony Z prende il posto della voce.
“La Balada” mette in mostra il talento vocale di Sharone Borik (Sharone) e Mia Paris (Crimson Derecho), mentre “The Night is Young” e “State Oppression” presentano assoli di chitarra di Allen Maddox (Scarlet Canary, Heartsick Heroine).
Un lavoro discutibile, con una cover molto curiosa e che fa capire il messaggio in modo diretto, questo non è un capolavoro del genere, ma in conclusione non ho trovato molti brani da scartare.
Siete pronti a fare headbanging?
Tracklist:
1. Anamnesis
2. Fight The Prince
3. F.U.D.C.
4. The Ballad of Marvin Heemeyer
5. The Mailman Song
6. Nuclear Terror
7. Satan’s Tavern
8. Denver Nights
9. Force of Habit
10. Whiskey II: The Wrath of Corn