Dopo aver trattato egregiamente la storia del Jazz e della Disco Music, la Hoepli pubblica con orgoglio e nostra felicità il tomo che tutti i metallari e rockettari – di tutte le età – non possono farsi mancare nella propria collezione: finalmente vediamo arrivare sugli scaffali delle librerie “La Storia di Hard Rock & Heavy Metal”. Grazie alle menti di Daniele Follero e Luca Masperone, vede la luce il prestigioso libro sul nostro genere tanto amato quanto insaziabile, in grado non solo di ripercorrere con piacere il processo evolutivo di ogni sfumatura rock e metal ma anche di approfondirne fattori e curiosità, con la massima cura di Enzo Guaitamacchi.
Strutturato in corposi capitoli, il libro presenta numerose foto, immagini, schemi temporali e sezioni legate alle curiosità – tra le più o meno popolari- del periodo storico dedicato, per facilitare l’apprendimento e l’esplorazione di varie radici e sviluppi legati ad ogni movimento della macro-storia del rock.
Nelle prime pagine ci ritroviamo immersi nella seconda metà degli anni Sessanta con la particolare ricerca di un suono sempre più aggressivo, l’evoluzione del blues con Rolling Stones, Kinks, Animals, Who e tanti altri. La familiarità con la struttura del libro è pressoché immediata: sfogliando le pagine in maniera quasi randomica ci si ritrova, in ogni capitolo, in un periodo e in una “ambientazione” differenti quanto caratteristici e fondamentali, troviamo infatti estrema facilità nel riassaporare, o – per i più sfortunati come il sottoscritto, immaginarsi- l’aria che si respirava decennio per decennio; dall’America Hard Rock di Kiss, Aerosmith ed Alice Cooper degli anni Settanta, alla celebre New Wave Of British Heavy Metal di Iron Maiden, Saxon e Tygers Of Pan Tang dei meravigliosi anni Ottanta, passando per l’Hair Metal di Motley Crue, Cinderella e Twisted Sister, sino ad arrivare al Nu Metal di fine anni Novanta e inizio Duemila con Korn, Slipknot e Limp Bizkit, senza trascurare le proposte Alternative e Djent dei giorni nostri.
Sebbene, per ovvie ragioni, sia impossibile trattare completamente di ogni band – tra le più o meno rinominate – che hanno dato il loro contributo all’ampliamento degli orizzonti rock e metal, non si può che fare i complimenti ai due autori che hanno comunque saputo narrare in maniera coinvolgente ed esaustiva ogni trasmutazione artistica essenziale nelle quasi 500 pagine a loro disposizione. Quasi a sorpresa, verso la fine del libro, è inoltre presente un interessante capitolo dedicato alla storia rock e metal del nostro Bel Paese, dove le sonorità provenienti dall’America e Inghilterra trovano sfogo anche nelle band nostrane dal calibro di The Trip, Balletto di Bronzo e I Camaleonti per quanto riguarda il primo rock anni Sessanta/Settanta, arrivando poi alle prime band Heavy Metal con Vanadium, Strana Officina e Death SS, per poi proseguire con l’arrivo di Labyrinth, Rhapsody, Vision Divine e Lacuna Coil. Senza farsi mancare anche una buona dose di Extreme Metal con Necrodeath, Sadist, Extrema e tanti altri.
Sicuramente, ci troviamo davanti un libro che non solo ha il potere di suscitare ulteriore interesse da chi ormai da anni bazzica all’interno dell’ambiente rock e metal, ma anche quello di poter far scoprire ed avvicinare questa grande famiglia a chi non ha mai osato di intraprendere quel percorso che simpaticamente potremmo definire “metallarizzazione”. Come giustamente afferma Pino Scotto nella sua preziosa prefazione, “Questo libro racconta decenni di grande musica ad altissimo volume, cogliendone la potenza e la nobiltà”.
