DOWNTOWN’S BAD COMPANY – “Lanciamo una challenge per lo scapocciamento più divertente!”

by Loris Clerico

I Downtown’s Bad Company sono una hard rock band torinese nata da pochi anni. Per chi non li avesse ancora ascoltati sulle piattaforme disponibili, si ispirano principalmente ad artisti come Danko Jones, Motörhead e Backyard Babies.
Abbiamo avuto l’occasione di intervistare il loro simpatico batterista Marco Ryde.
Buona lettura!

Ciao Marco! Benvenuto su Metalpit! Tutto bene? Come sta il resto della Bad Company?
Hey Metalpit, grazie per l’intervista e grazie per il “simpatico”, anche se non è vero! Noi stiamo bene, belli carichi e non vediamo l’ora di ricominciare a fare più live!

Il 5 Aprile pubblicherete il nuovo singolo “She Wants Me”, puoi dirmi qualcosa a riguardo? Come è nata l’idea del brano?
Sì il 5 Aprile uscirà finalmente anche il nostro quarto singolo.. Il brano è stato registrato lo scorso anno insieme a “Lost Control” ed era tempo di farlo uscire. “She Wants Me” è stata la seconda canzone che abbiamo composto da quando abbiamo iniziato con i Downtown’s Bad Company ed è un brano “punk-hardrock”, molto diretto e ogni volta che lo suoniamo in live mi gasa un casino.
Il testo è stato composto da Blaze e parla sostanzialmente della sensazione che si prova quando si è “ingabbiati” in una relazione complicata e, credo di parlare per molte persone, quando una relazione non va come deve andare è meglio chiuderla prima di complicare troppo le cose. Nella seconda parte del testo invece c’è il “post” ovvero si accenna a quella (finta) sensazione di libertà che si prova in questi casi ma che alla fine è solamente il cercare di vedere la realtà come è realmente invece di costruire immagini e castelli su persone e cose che non esistono; e questo ti deve portare ad iniziare una nuova vita cercando di non commettere di nuovo lo stesso errore con un’altra persona.

Per il testo vi siete ispirati a qualche vicenda particolare?
Esperienze personali, chi non ha mai vissuto una situazione così?

Dunque il singolo è ascoltabile sulle classiche piattaforme come Spotify, Youtube e Amazon Music, basandovi sul vostro background che aspettative avete?
Assolutamente sì, al momento continuiamo la nostra avventura da “indipendenti” e dopo due singoli un po’ più “metal” siamo curiosi e contenti di pubblicare il pezzo più punk di tutti. La nostra principale aspettativa è ritornare a far sentire presto “She Wants Me” in live e magari finalmente riconfermare le date in Nord Europa e Regno Unito. Nel frattempo sarebbe fighissimo che qualcuno ci mandasse un video in cui scapoccia sentendo l’ultimo singolo! Ci conto! Anzi facciamo così, lanciamo una challenge per lo scapocciamento più divertente: #shewantsme #headbanging

Non potendo suonare dal vivo ed essendo un momento di stop mondiale, avete comunque pubblicato un singolo, è stata una scelta che avete preso tutti assieme o è stata una decisione che ha studiato un solo membro in particolare della band?
La decisione è stata presa all’unanimità ma io credo che il motivo per cui stiamo vedendo molte band pubblicare nuovi singoli o video sia duplice: in primo luogo cercare di non perdere mai il contatto con chi ti segue e ascolta la tua musica, e in secondo luogo sicuramente il fatto di far uscire qualcosa poco prima di un possibile “allentamento” delle misure anti covid (mi riferisco a poco prima della scorsa estate e ora) serve anche per riuscire a prendere contatti con i pochi club e festival sopravvissuti per cercare di fissare nuove date.

Pensi che questo momento di crisi e pandemia sia un bene per comporre per una band?
Io parlo per esperienza personale, essendo comunque più tempo a casa, senza lavoro, il comporre oltre ad essere uno sfogo mentale, può essere un’occasione di lavorare in maniera più tranquilla e approfondita sulle idee. E poi, per riagganciarmi al discorso di prima, se fai uscire qualcosa di nuovo non perdi il contatto con chi ti ascolta.

Qualche tempo fa avete pubblicato “Lost Control”, sta andando bene? Siete soddisfatti degli ascolti?
Siamo molto soddisfatti sia dei feedback che degli ascolti; quindi colgo l’occasione per salutare sia Mark Raptor per il lavoro in studio che Sebastian Anton per il video e se non mi avete ancora visto spaccare una chitarra, andate a vederlo su You Tube!

Downtown’s Bad Compan, perché? Che significato ha il nome / come è nato il nome?
Come tutti i nomi nasce da un enorme “brainstorming” dove tra i vari nomi che si dicono c’è sempre uno che ti illumina e ti descrive. Noi, cresciuti in periferia e non essendo proprio dei ragazzi tranquilli, ci siamo subito trovati bene con questo nome. Faccio anche che salutare il nostro vecchio bassista Jonas nonché ideatore del nome della band e che rimarrà sempre il nostro quarto componente ad honorem.

Parlami un po’ di te! Intanto vorrei sapere quali sono per te i tuoi 5 o più dischi fondamentali, diciamo quelli che ti porteresti su un’isola deserta.
In questo caso devo sottolineare che i 5 dischi cambiano di anno in anno perché mi piace davvero molto scoprire band nuove ma cercherò di essere sintetico.
Direi “Backyard Babies” e “Stockholm Syndrome” dei Backyard Babies; “White Light, White Heat, White Trash” dei Social Distortion, “Hot Streak” dei Winery Dogs e “Below the Belt” dei Danko Jones. Hard Rock/Punk dal mattino alla sera, se aggiungi qualche birra potrei tranquillamente trasferirmi lì!

Ci sono delle band underground italiane che ti piacciono particolarmente? Anche band con cui hai già suonato semmai.
Sarebbe da stronzi non citare gli amici, per cui inizio con la band underground italiana della quale sono super fan e amico: i Bad Bones. Poi vorrei citare i Five Ways To Nowhere anche se non sono completamente il mio genere, mi piacciono un casino (e poi condividendo la sala prove con loro se dico cose brutte mi spaccano la batteria), i Dobermann (che hanno il record di essere la band più amata da chi mi ha fottuto l’autoradio perché rubano sempre e solo i loro dischi) e infine ti potrei fare il nome di molte altre band underground che adoro ma purtroppo non sono italiane.

Ci sono artisti con cui vorresti collaborare o condividere il palco di qualche locale o festival?
Sono talmente troppi che potrei scrivere un saggio! Diciamo che se per qualche caso fortuito potessi suonare con una delle band citate sopra come “dischi preferiti” sarebbe una figata!

Ora che ripartirà tutto quanto e torneremo alla normalità, che cosa ti aspetti dal music business, in generale?
Sono molto combattuto, sicuramente hanno chiuso molte situazioni e la ripartenza per loro sarà difficile. C’è molta voglia di live e di uscire, per cui più che pensare a cosa mi aspetto, auspico che ci sia un grande sostegno al mondo dell’underground a differenza di cosa succedeva “pre-covid”. Per il resto sarà sempre uguale, il music business è business e si muove dove vanno i soldi e le persone; se le persone iniziano ad uscire di più anche nelle piccole serate, magari qualche etichetta investirà su qualche nuova band o artista, ma più di questo non credo succederà nulla.

Quali sono i cambiamenti positivi e negativi che il mercato musicale ha portato negli ultimi anni secondo te?
Positivi: più facilità di produrre un bel lavoro e di trovare un grosso bacino di utenti, si lavora di più a livello globale che locale. Quindi ancora di più qualsiasi artista può trovare una nicchia di fans che possano farlo crescere come numeri e vendite. Inoltre in questo mondo social puoi parlare con artisti che una volta solo per vederli dovevi chiedere all’amico dell’amico in che hotel stessero quando venivano a suonare nella tua città, ora basta scrivergli sui social per avere un mezzo contatto diretto.
Negativi: C’è un forte strapotere delle piattaforme di streaming, quindi si vendono meno dischi e le etichette che davvero possono farti fare un salto di qualità, vista la troppa offerta (anche) di buon livello, sono sempre di meno e chiedono sempre più soldi.

Oltre alla musica, quali sono le tue più grandi passioni?
Io sono un grande appassionato di sport e seguo moltissime squadre anche non italiane.

Bene! Questa era l’ultima domanda, concludi l’intervista come meglio preferisci, grazie mille per il tuo tempo! See you on the road!
Grazie a voi ragazzi! Continuate a supportare la musica e gli artisti che più vi piacciono!
Stay Rock & Join the Company!

Donation for Author

Buy author a coffee

You may also like

Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi Accetta Continua a Leggere