Esordiscono con l’EP “Wild Fire” i canadesi Die Another Day, un gruppo nato a Calgary lo scorso anno. Dalla fondazione hanno lanciato più singoli, tra cui “Wildfire”, che è presente in questo lavoro. Non c’è molto da dire di questo gruppo che unisce Melodic Metalcore in stile Apollo Stands (ma senza effetti esterni) a parti più pop punk ispirandosi a gruppi come Avenged Sevenfold e vagamente i Green Day. Si tratta di un EP corto, composto da 6 canzoni che vanno dal minuto al mezzo ai 5 abbondanti, per una lunghezza complessiva di 20 minuti, anche se verso la fine sembrano non finire più.
Tra le canzoni rilevanti:
- “Wildfire“: secondo pezzo. Uscito come singolo da diverso tempo, ha ben due lyric video su Youtube, ma nessuno dei due arriva a 1000 visualizzazioni, a torto visto che ha un buon groove, un andamento vivace e variegato da parti lenti e pestate. Insomma, un ottimo biglietto da visita per il gruppo rispetto alle altre canzoni presenti.
- “Razorblades“: terzo brano. Uno dei pezzi più pestati, e per questo più godibili. l’influenza degli Avenged Sevenfold si sente più che in altri brani, e il contrasto tra voce pulita leggera e effetti esterni contro la voce gracchiante e le chitarre distorte è passabile.
Se si potesse parlare di metalcore commerciale, questo gruppo entrerebbe a pieno titolo: parti leggere, melodiche e relativamente tranquille, gli equivalenti dei Nickelback rispetto ai Black Sabbath, ad esempio. Certamente con “Wildfire” non ci si aspettava gli Architects o gli Extermination Dismembrement, ma si è comunque constatato un calo nei pezzi successivi che inizialmente può confondere. Ma se si hanno a cuore gruppi come i sopracitati Avenged Sevenfold dei primi dischi o i Children of Bodom questo EP potrebbe essere interessante, anche se discontinuo.