I Debauchery sono una band tedesca già attiva dal 2000 con il nome di Maggotcunt che nel 2002 è diventato Debauchery. Il gruppo ruota attorno alla figura di Thomas “Blutgott” Gurrath e propone un death metal carico di groove e influenze hard rock, una sorta di Death ‘n’ Roll che ricorda a più riprese i Six Feet Under di Chris Barnes nel bene e nel male. Dopo questa breve premsessa si può dire che i Debauchery sono la classica band da Wacken o Summer Breeze, il classico gruppo da vedere a metà pomeriggio su un palco minore sorseggiando una birra.
“Monster Metal” è il titolo del nuovo album del gruppo tedesco, il decimo, e per l’occasione i Debauchery hanno scelto di fare le cose in grande proponendo un triplo cd dove nella prima parte abbiamo il disco vero e proprio, “Monster Metal”, nel secondo disco invece tocca ai Balgeroth, side-project di Thomas Gurrath e per chiudere nella terza parte abbiamo i Blood God, altro progetto secondario di Thomas “Blutgott” Gurrath. In tutto ciò il secondo e il terzo album sono niente altro che una rivisitazione di alcuni pezzi dell’album originale, i Balgeroth li propongono in tedesco, mentre i Blood God in chiave hard rock. Le uniche differenze sono la lingua nel secondo e la voce in stile Udo Dirkschneider nel terzo. Per tutto il resto sono letteralmente uguali. Partendo dal presupposto che “Monster Metal” è un disco che ha qualche brano interessante, come l’opener “Bloodking” che vede anche la partecipazione di Tim “Ripper” Owens e “Metal To The Bone“, trovarsi davanti un triplo album impostato in questo modo è veramente scoraggiante e difficilmente i fan della band lo ascolteranno in una sola volta perché non c’è varietà già nel primo disco e negli ultimi due la situazione si fa più pesante essendo sostanzialmente la stessa minestra. Il problema di “Monster Metal” è nella struttura delle canzoni che tendono ad assomigliarsi troppo tra di loro e a stancare presto. Troppo spesso infatti ci si trova davanti a dei mid-tempo spompati che sorreggono dei riff ripetuti allo sfinimento come nella titletrack o in “Bloodgod Eternal“. L’impressione che si ha davanti a “Monster Metal” è quella che sia un disco da ascoltare a piccole dosi senza impegno per distrarsi dopo una giornata pesante. Le canzoni infatti se prese singolarmente guadagnano qualcosa in termini di resa finale perché a conti fatti si tratta di pezzi molto catchy e immediati dove i ritornelli restano subito impressi. Il growl di Blutgott inoltre ricorda quello dei primi Six Feet Under e risulta comprensibile senza troppe difficoltà.
A conti fatti “Monster Metal” ha qualcosa di salvabile come spiegato sopra, ma soffre di eccessiva ripetitività e la sua struttura non viene certo incontro all’ascoltatore. Se si considera solamente il primo disco la sufficienza viene raggiunta, ma guardando l’opera intera non ci siamo proprio. Inserire un secondo disco con rivisitazioni di band totalmente diverse a livello musicale avrebbe dato una spinta in più all’album e offerto effettivamente qualcosa di diverso ai fan del gruppo tedesco. A conti fatti i pezzi dei Blood God vanno in questa direzione grazie all’assenza di growl, ma è troppo poco per essere considerato un vero e proprio plus.
Tracklist:
CD1: DEBAUCHERY – Monster Metal
01 – Bloodking
02 – Skull Mountain
03 – Debauchery Warmachine
04 – Metal To The Bone
05 – Blood God Eternal
06 – Hate Kill Murder
07 – Monster Metal
08 – Debauchery Blood God
09 – The Godmachines March To War
10 – Warmachine Of The Chaos Gods
CD2: BALGEROTH – Böse bis ins Blut
01 – Blutgott
02 – Die Belagerung von Knochenheim
03 – Böse bis ins Blut
04 – Hassen Töten Morden
05 – Drachenungeheuer
CD3: BLOOD GOD – Metal To The Bone
01 – Monster Metal
02 – Debauchery Warmachine
03 – The Godmachines March To War
04 – Blood God Eternal
05 – Warmachine Of The Chaos Gods
06 – Debauchery Blood God
07 – Metal To The Bone