COLDWORLD – The Stars Are Dead Now (Re-Release)

by Sara Facchin

Sedici anni dopo la prima uscita di “The Stars Are Dead Now” Georg Börner, la geniale mente dietro il progetto Coldworld, ci ripresenta quella che è stata la sua opera di debutto, questa volta attraverso la label Eisenwald.

Coldworld si è rivelato da subito un must nel panorama DSBM, tanto da essere uno dei progetti probabilmente più conosciuti e ri-conosciuti.

Una modifica che appare subito evidente è quella della copertina, molto più accattivante rispetto all’originale e alle successive ristampe (tutte raffiguranti boschi o ambienti naturali), disegnata dal complessivo The House Of Inkantation e consistente in una pioggia di stelle cadenti, molto più in linea con il titolo del disco.

Dal punto di vista musicale le tracce sono rimaste bene o male le stesse dell’album d’esordio, probabilmente nell’ottica di omaggiare il momento della nascita della creatura di G.B. Le tematiche sono un grande classico dell’ambiente depressive e oscillano tra l’odio, il sentimento di vuoto interiore, il suicidio, tutti temi ben rappresentati da una voce tagliente come schegge di vetro infranto, che viene valorizzata soprattutto in “Suicide“, la quarta traccia.

Una piccola perla di questo disco è l’ultima canzone “The Old Ghost In The Well“, puramente strumentale e che un po’ anticipa alcuni aspetti di quello che sarà il sound delle opere successive (il synth sognante, il suono dell’acqua che rende il tutto ancora più delicato).

Personalmente, ritengo che sia stato un buon inizio, ma nulla a confronto con l’eterea (è strano usare questo termine per un progetto DSBM ma vi assicuro che è azzeccatissimo) e insieme graffiante bellezza di “Autumn” (2016), per me uno degli album più belli ed espressivi di tutto l’ambiente depressive. Per questo motivo posso capire la volontà di riportare alla memoria questo primo lavoro, alle prime fatiche ci si affeziona sempre in modo particolare, ma non condivido la scelta e non l’ho trovata chissà quanto utile, avrei trovato più sensata una rivisitazione alla luce della crescita stilistica dell’artista, che pure c’è stata e si è sentita durante tutti i successivi lavori di questo progetto.

Tracklist:

  1. This Empty Life
  2. Hate
  3. Cancer
  4. Suicide
  5. The Old Ghost In The Well

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