Gli Angelus Apatrida sono una thrash metal band spagnola, di Albacete, che album dopo album è riuscita a ritagliarsi uno spazio sempre più grande all’interno della scena underground europea. I Nostri a differenza di altri colleghi non si limitano a proporre un revival delle sonorità degli anni ’80, in quanto nella loro proposta si possono trovare anche sonorità più moderne e groove. Questa scelta ha permesso al gruppo spagnolo di svecchiare il proprio sound e di trovare sempre più consensi tra gli addetti ai lavori. Il settimo sigillo del gruppo di Albacete è il tanto atteso disco omonimo (prima o poi tutti ci passano) con le relative responsabilità che ciò comporta. Come ci ha raccontato il frontman Guillermo Izquierdo (qui la nostra intervista), il disco è nato per caso a causa della pandemia, in quanto sarebbe dovuto essere un Ep.
L’album si apre con una cannonata che risponde al titolo di “Indoctrinate“, la canzone in questione è rabbiosa e fa emergere prepotentemente le influenze dei Pantera, il brano è anche il migliore del lotto e live farà sicuramente muovere il pubblico. Dopo la grooveggiante “Bleed The Crown” troviamo “The Age Of Disinformation“, canzone old school dove gli Angelus Apatrida si limitano a premere sull’accelleratore per un assalto frontale che non lascia prigionieri. Discorso analogo anche per “Childhood’s End“, rasoiata che si sorregge su un riff che sembra uscito dalla Bay Area e dove in certi punti sembra di ascoltare Chuck Billy dietro al microfono. La seconda parte del disco si apre con “Disposable Liberty” dove il gruppo spagnolo stacca il piede dall’accelleratore per un pezzo più concentrato sul groove che fa muovere la testa fin dalle prime note. Un riff che ricorda i Metallica di “Kill ‘Em All” invece apre le danze su “We Stand Alone“, altro brano dal sapore old school con tanto di cori alla Anthrax nel ritornello. Nel complesso “Angelus Apatrida” è un album che diverte e stupisce per la ventata di freschezza che riesce a far percepire. Gli Angelus Apatrida con questo settimo disco non hanno inventato nulla e non ne fanno un mistero, ciò che colpisce è l’attitudine e la rabbia con la quale hanno composto i pezzi e che si riesce a percepire ascoltando l’album. Il disco in questione riesce a trasmettere tutta l’energia del gruppo spagnolo e fa venire un’irresistibile voglia di andare a un loro concerto. Questa nuova prova in studio dei thrasher di Albacete è un toccasana per la scena thrash che, ad esclusione della vecchia scuola, sembra in difficoltà nel tirare fuori qualcosa di interessante. “Angelus Apatrida” è un disco sincero che coinvolge e non annoia, nonostante in certi punti i rimandi al passato siano forse troppo marcati, come nelle già citate “Indoctrinate” e “We Stand Alone“. A conti fatti gli Angelus Apatrida non lasceranno delusi i fan e probabilmente questa nuova prova in studio gliene farà guadagnare di nuovi in quanto “Angelus Apatrida” è un album che convince sotto tutti i punti di vista e riesce a ridare linfa vitale a un genere che spesso si ritrova a riproporre soluzioni trite e ritrite in maniera quasi meccanica.
Tracklist
1. Indoctrinate
2. Bleed The Crown
3. The Age Of Disinformation
4. Rise Or Fall
5. Childhood’s End
6. Disposable Liberty
7. We Stand Alone
8. Through The Glass
9. Empire Of Shame
10. Into The Well