Nonostante siano passati venti anni dalla loro fondazione, “Walls of Flesh” è appena la seconda produzione per i romani Nofuck, seguito del debutto “Existenzminimum”, datato 2007.
La motivazione delle lunghe attese risiede nei vari cambi di formazione che la band ha dovuto affrontare nei primi anni, arrivando tardivamente a registrare la prima demo, “Syndrome”, la quale ha visto la luce solo nel 2005.
Il disco del quale vi stiamo parlando è anche il primo pubblicato tramite un’etichetta discografica, tale Murdher Records, in quanto i due lavori precedenti erano stati registrati e prodotti indipendentemente. La differenza si nota facilmente: i suoni sono ben equilibrati e nessun strumento prevale sull’altro, fattore che aiuta notevolmente ad ottenere un risultato soddisfacente ed efficace, complice anche l’aiuto di Stefano Morabito (Fleshgod Apocalypse e Hour Of Penance tra gli altri gruppi con i quali ha collaborato) nel mixing.
Basta il primo ascolto per capire come i Nostri, nonostante le varie influenze, riescano ad offrire un sound proprio, il quale riesce ad aggiungere parti melodiche e talvolta parlate ad un Thrash/Death Metal potente e spietato, risultando comunque convincente in gran parte dei casi.
Tra i punti a favore dell’album, spicca inoltre la grande varietà offerta dai Nofuck, in quanto ogni pezzo si differenzia dagli altri, passando dal Groove Metal di “99” al Death Metal di “Zombie Love“, con parti Thrash Metal le quali rimandano ad Overkill, Coroner e simili.
Purtroppo, la produzione espone anche dei difetti, come si nota da “Psychopig“, canzone carente della potenza tipica degli altri brani, complici anche parti in pulito poco convincenti. Ma ciò può solo scalfire quello che è un disco valido e pienamente sufficiente.
Ciò che offre “Walls of Flesh” quindi, è un Death Metal con varie influenze, che riesce senza troppe pretese a mischiare nel migliore dei modi il sound tipico degli anni ’80 e ’90 a quello più moderno; consigliato ad ascoltatori di Vader, At The Gates e simili.
NOFUCK – Walls of Flesh
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