MORTILLERY – Shapeshifter

by Manuel Demori

Nuovo album per i  Mortillery, formatisi nel 2008 a Edmonton in Canada. I ragazzi prendono senza alcun dubbio ispirazione per la parte strumentale dai gruppi storici del Thrash della Bay Area. Particolare che li differenza dagli altri gruppi del genere è di certo la voce della cantante Cara McCutchen. Il suo modo di cantare potente e urlante durante le strofe sullo stile di Angela Gossow, cambia repentinamente durante i brani e in molti punti ricorda lo stile degli acuti di Rob Halford. Più che ricorda, posso affermare addirittura che lo imita alla perfezione.

L’album in uscita il 27 maggio intitolato Shapeshifter  è il terzo full-lenght della band dopo Murder Death Kill del 2011 e Origin of Extinction del 2013. Già dal primo pezzo Radiation Sickness, che dopo il suo intro di chitarra Maideniano dei primi anni 80  scoppia in un turbinio di urla e chitarre thrash da manuale. Già nel ritornello sentiamo le prime influenze Halfordiane della McCuthen, anche se queste usciranno prepotentemente a galla nel terzo brano intitolato Bullet e proseguiranno con Mantis il quarto pezzo di Shapeshifter. La musicalità thrash del disco prende corpo in Black Friday, con il basso suonato da Miranda Wolfe perfettamente sincronizzato alla ritmica delle chitarre, che tranne nelle parti di assolo, quasi le sormonta. Thrash in puro stile Bay Area anni 80 che continua anche con Wendingo, dove i riff iniziali di chitarra ci portano alla mente il periodo Kill’em All dei Metallica, se non fosse poi per l’ingresso di Rob Halford, ops scusate, Cara Mc Cuthen che ci riporta a calci nei nostri giorni. Anche con At the Gates abbiamo le stesse sensazioni, ma con giri di chitarra molto più NWOBHM, che non risultano però stranamente ne banali ne noiosi. Torture, la penultima canzone in tracklist, con il suo intro di basso, risulta la più anonima di tutto l’album. Qui veramente c’è un mix di generi che insieme non cozzano affatto. Subito però si recupera con l’ultima traccia, l’omonima Shapeshifter. Qui sentiamo le vere doti vocali della McCuthen e scopriamo che non sa solo urlare, cantando con una splendida voce melodica alternata al suo classico stile strofe e ritornelli di questo brano. Anche per la parte strumentale, ci ritroviamo più sul Heavy Metal classico che sul Thrash, cosa che rende questo pezzo il più interessante dell’album.

Per tutti quelli che già conoscono e apprezzano i Mortillery, sarà un valido album da avere nella propria collezione. Per quelli che invece non li conoscono, Shapeshifter è una buona occasione per iniziare ad apprezzare questa band.

 

Cara McCutchen – Voce

Alex Gutierrez – Chitarra

Kent Quinlan – Chitarra

Miranda Wolfe – Basso

Kevin Gaudet – Batteria

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