I Paesi nordici sono notoriamente la madre patria di un grande numero di realtà interessanti se si parla di Metal, avendo sempre proposto esponenti di notevole successo per un grande numero di generi. Concentrandosi sulla Finlandia, oltre a essere la terra d’origine di molti gruppi noti, come Ensiferum, Sonata Arctica e Omnium Gatherum, ha una scena underground molto ben fornita, con nomi interessanti come Desolate Shrine, Korgonthurus e molti altri. In quest’ultima cerchia di gruppi si possono collocare anche i W.A.I.L., formazione attiva dal 2006 che propone un Death Metal aggressivo unito a dei tocchi Doom, nella sua variante più oscura e intrigante. Nove anni dopo aver debuttato, i Nostri hanno recentemente pubblicato “Wisdom Through Agony into Illumination and Lunacy vol. II“, continuazione dell’opera precedente. Questo disco si presenta subito come un lavoro particolare, già per il fatto che è diviso in sole due tracce, che vanno a toccare una durata complessiva vicina all’ora.
Opera inusuale, quindi, quella che stiamo trattando, che inizia con “Through Will to Exaltation Whence Descent into a Bottomless Black Abyss“, pezzo che si contraddistingue per certi passaggi che evidenziano anche dei rimandi al Black Metal, capaci di incuriosire immediatamente, presentando al meglio il tutto.
Utile a tenerne alto il livello, un riffing vario premiato dalla buona qualità di produzione si fa notare nella parte centrale della composizione, che varia da settori nei quali la proposta si presenta in modo diretto e schietto, ad altri frangenti nei quali si rallenta il tempo, al fine di risultare così invadente e misteriosa.
Dopo un epilogo in pulito, è il turno di “Reawakening through Anguish into Gestalt of Absolute“, la quale va a riempire la seconda mezz’ora abbondante dell’album.
La canzone inizia da dove aveva terminato la precedente, con una partenza in acustico dalle marcate tinte atmosferiche, che si evolve dopo diversi minuti nella traccia vera e propria che prosegue sulla stessa strada già intrapresa, scartando però le contaminazioni esterne e concentrandosi sul Death/Doom citato prima, che contraddistingue questo lavoro.
Molto interessante la lunga pausa presente dopo la metà del brano, dove si aggiunge un affascinante pianoforte prima dei ritmi coinvolgenti presenti nel finale.
Il gruppo finlandese con questa produzione ha pubblicato un degno successore del debutto, facendo passare in secondo piano la notevole attesa intercorsa tra le due pubblicazioni.
Siamo di fronte a un disco non per molti, ma sicuramente gradevole, in grado di non annoiare nonostante la lunga durata e l’atipica struttura dei pezzi, che va a premiare le consolidate capacità compositive mostrate.
Speriamo che non debbano passare altri nove anni prima della prossima fatica dei W.A.I.L., i quali si confermano decisamente come una realtà da tenere d’occhio nella scena nordica.