VADER – Suonare dal vivo i nostri primi lavori ha in qualche modo influenzato la composizione del nuovo album

by Riccardo Basso

In occasione dell’uscita del nuovo album delle leggende del death metal europeo Vader, abbiamo avuto l’occasione di intervistare telefonicamente il batterista della band polacca, James Stewart. Il musicista si è dimostrato un interlocutore molto loquace e disponibile nel rispondere alle varie domande che gli abbiamo posto. Buona lettura!

Iniziamo con una domanda sul nuovo album. Il disco suona molto fresco e allo stesso tempo ha un gusto old school che lo rende 100% Vader. Pensi che l’aver fatto dei tour basati sui primi album abbia influenzato il songwriting?

Sì, credo che in qualche modo ci abbia influenzato. Ci ha fatto ripensare molti ai vecchi tempi e naturalmente questo aspetto ha avuto il suo impatto. Un ricordo così attuale ha il suo effetto, ma credo che un ulteriore credito vada dato a Scott Atkins, che ha prodotto l’album.

Relativamente alla produzione, l’ho veramente apprezzata. Il disco suona molto più potente rispetto agli ultimi album.

Siamo andati da un produttore diverso per questo disco. Siamo andati in Gran Bretagna da un mio buon amico, Scott Atkins, presso i Grindstone Studiose di Suffolk. Sta lavorando al nuovo disco dei Cradle Of Filth in questo momento, ha fatto diversi album con loro.
Ho già lavorato con lui alcune volte, è molto bravo in ciò che fa, il suo sound ha funzionato bene con i Vader quindi siamo tutti soddisfatti del risultato.

Una cosa che mi ha colpito molto prima di ascoltare il disco è stata l’artwork. Mi è piaciuto molto e l’ho trovato d’effetto. Da dove è nata l’idea dell’artwork?

Per quanto ne so è stato fatto da Wes Benscoter. Ha già lavorato con i Vader in passato ed è molto bravo. Non so quanto dell’idea sia sua e quanta di Peter (Piotr Wiwczarek, voce e chitarra), quindi dovresti in caso chiedere a loro, ma penso che Wes abbia avuto molto spazio. Ha lavorato con molte band metal, quindi sa cosa serve. Non è una persona che non ha mai fatto un disco metal, sa esattamente cosa fare, c’è molta fiducia.

Relativamente al titolo, “Solitude In Madness”, ha qualche significato particolare per te o per la band?

Beh, penso che ora possa averlo, specialmente “Solitude”. Penso sia basato sull’artwork, ma non non lo so. Questa è stata più una decisione di Peter, non so molto dei testi o dei temi. Onestamente non ci ho prestato molta attenzione essendoci già qualcuno che lo faceva.

Ho visto i Vader per la prima volta nel 2018 durante il tour dove avete suonato “The Ultimate Incantation”, “De Profundis” e “Back To The Blind”. Vi ho visti al Revolver club in Italia, ti ricordi il concerto?

Quello con il palco nell’angolo giusto?

Esatto!

Il concerto è stato bello. Penso non ci fosse molta gente, ma è stato un buon concerto.

L’aspetto negativo di suonare metal in Italia…

Lo so, quando abbiamo suonato con band black metal il pubblico è stato più numeroso. Credo abbia qualcosa a che fare con il cattolicesimo o quanto è cattolica la nazione, è sempre stato così. Funziona in questo modo anche in Spagna e abbastanza spesso anche in Polonia.
C’è un qualcosa tra le nazioni cattoliche e le band black metal, e anche se ritengo tutto così vuoto (il cristianesimo, ma soprattutto l’anti-cattolicesimo). Penso sia per questo che abbiamo più successo in queste aree quando suoniamo con band black metal.

Parlando di tour, so che avreste dovuto tenere alcuni concerti in Italia dove avreste dovuto suonare “De Profundis”, “The Art Of War” e “Litany”.

Sì, abbiamo capito abbastanza rapidamente cosa sarebbe successo ancora mentre eravamo in tour negli Stati Uniti. Eravamo in tour con gli Hideous Divinity e ci tenevano aggiornati su quanto estrema fosse la situazione, quindi abbiamo immaginato che quei concerti sarebbero stati annullati. Ovviamente abbiamo aspettato il promoter perché magari le cose sarebbero migliorare, ma ovviamente non è successo. Avevamo il presentimento che almeno quei concerti sarebbero stati cancellati.

Avete idea di recuperare le date?

Sì, ma ora è tutto per aria, non penso sia saggio fissarle ora. Molte band stanno già riprogrammando i concerti, ma non penso sia giudizioso pensare che a settembre le cose andranno necessariamente meglio, credo sia meglio aspettare e vedere cosa succede.
Aspettare che ci siano poche persone ammalate, penso sia meglio aspettare che il virus venga eliminato piuttosto che annunciare ora. Mi sembra di tentare la sorte se annunciamo le date subito. A settembre potrebbe esserci un altro piccolo focolaio.

Speriamo di no!

No, ma guardando le ricerche sembra che andrà ad ondate sempre più piccole, quindi penso che suonare in alcune aree possa essere difficile per qualche anno. Sarebbe bello se il tour potesse ripartire a settembre, sarebbe fantastico, ma aspettiamo e vediamo.

Relativamente al coronavirus, mi hai appena detto che impatto ha avuto nella programmazione dei tour per i Vader, ma sono curioso di sapere com’è la situazione in Regno Unito.

Al momento non abito in Regno Unito, ma a Cracovia, ma penso che ad eccezione dell’Italia sia stata una l’ultima Nazione a fare qualcosa perché abbiamo suonato a Londra poco prima di tutto questo ed era la solita città di sempre, era normale.
I morti sono saliti a 500 e solo ora il governo ha annunciato che tutti devono stare in isolamento. Per me è troppo tardi, semplicemente troppo tardi. È una vergogna che molte persone dovranno vivere momenti difficili, soprattutto i musicisti e gente della scena metal.
Il Regno Unito è una nazione costosa, quindi è più difficile farsi una vita. Molte persone potrebbero perdere il loro lavoro o restare bloccate per molto tempo ed è una vergogna, ma il succo è che il Regno Unito è stato troppo lento, oppure il governo lo è stato.
Se avessero agito più velocemente ci sarebbero più persone vive e i casi magari sarebbero iniziati a scendere, invece di continuare a crescere.

So che suoni in diverse band, è semplice combinare tutti gli impegni con la tua vita di tutti i giorni?

Il problema più grande è la gestione del tempo, cosa fare se si hanno due show contemporaneamente. I Vader rimangono la priorità, è questa la regola quando ti unisci alla band ed è giusto così. Ho sempre dei sostituti per ogni band con la quale suono, è anche utile avere degli amici che mi aiutano nelle situazioni difficili, anche se dovesse succedermi qualcosa. Se ho dei concerti e riesco a incastrarli è solo questione di gestione del tempo. Gli eroi non celebrati dei tour come membri della crew, tecnici di chitarre e batteria e assistenti, passano da una band all’altra in continuazione. Funziona esattamente alla stessa maniera, devono solo saper gestire il tempo. Con un minimo di pianificazione si può gestire il tutto senza troppe difficoltà. La parte più difficile è quando devi imparare molto materiale diverso e tenerlo a mente, quello può essere difficile a volte. Quando l’anno scorso ho fatto il turnista per i Decapitated ho fatto anche alcuni concerti con i Vader mentre stavamo registrando l’album. Ho trovato difficile ricordarmi tutte le canzoni, ogni volta che iniziavo una canzone dei Vader speravo fosse quella giusta. Sono molte informazioni da tenere in testa.

Relativamente alla batteria, non sono un batterista, ma mi piace il tuo modo di suonare. Come hai iniziato a suonare la batteria?

Ho iniziato a scuola quando ero un bambino. Avevo 12 anni e la mia scuola si è concentrata sulle arti, quindi hanno iniziato ad assumere insegnanti di chitarra, chitarra elettrica e strumenti moderni. Fino a quel momento c’erano solo strumenti classici e quindi hanno iniziato a introdurre strumenti più moderni. Un giorno ho detto “Ok, ci provo”, tutto qui. Non mi sono mai fermato, non è una storia tipo “Volevo farlo da quando ero bambino”, no. Ho provato e mi è piaciuto e ho continuato, più continuavo e più miglioravo, più miglioravo più volevo esercitarmi e così mi sono ritrovato con altri bambini a suonare in piccole band e a fare cose , tutto qui. Poi sono semplicemente cresciuto.

Quando hai iniziato ad ascoltare metal e quando hai capito che questo sarebbe stato il tipo di musica che volevi suonare?

Ho scoperto il metal un paio di anni prima di iniziare a suonare. Quando avevo 10 o 11 anni c’erano band come gli Slipknot e io ero tipo “Woah,!” anche se erano in giro da un po’. Ho iniziato con i nomi grossi tipo Slipknot e Metallica e il mio amore per il metal è cresciuto da lì. Ho iniziato a comprare tutto quello che potevo con la paghetta, la spendevo in dischi metal. Se non fossi un batterista probabilmente sarei nella scena metal a fare altro, magari il tecnico, l’assistente o qualunque altra cosa, ma sarei stato sicuramente coinvolto questo tipo di musica. Ha catturato totalmente la mia immaginazione, non sapevo nulla di metal o dei tour, non avevo mai immaginato di suonare la batteria in una band del genere, ma sapevo di aver scoperto qualcosa che sarebbe stato molto importante per la mia vita. È un qualcosa che ti senti.

Questa era l’ultima domanda, grazie per il tuo tempo! Ora se vuoi puoi dire qualcosa ai nostri lettori in Italia.

Certo! Prendetevi cura di voi stessi e degli altri, continuare a lavarvi le mani. Se siete giovani resistete al bisogno di incontrare i vostri genitori o nonni. Non posso dirvi nulla a riguardo perché probabilmente sapete molto più di me. Mi raccomando, statemi bene, noi ritorneremo il prima possibile.

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