Con una formazione invariata dall’ultimo “Freier Wille – Freier Geist“, se non per l’insediamento di O.D. alla batteria, i blackster Thormesis hanno rilasciato lo scorso 10 febbraio “Trümmerfarben“, loro quinta fatica.
La band tedesca si presenta come un quartetto relativamente giovane ma tutt’altro che inesperto in quanto tutti i membri hanno collaborato anche con altri progetti. Esperienza che si fa notare nel disco, il quale presenta varie influenze legate al Black Metal e si concentra prevalentemente su melodie atmosferiche, pur non mancando di prendere spunti dal Depressive Black.
Ad aprire le danze ci pensa “Aetas Nova“, introduzione lenta e malinconica in chitarra acustica accompagnata dagli archi in sottofondo, la quale viene seguita dalla title-track “Trümmerfarben“, pezzo che mette subito in chiaro l’alternanza tra tempi veloci e intermezzi dalle andature più pacate, facendo emergere le parti strumentali negli ultimi due minuti e proponendo nel complesso un buon lavoro che non risente della mancanza della voce.
I vari cambi di ritmo prendono il sopravvento anche nelle tracce successive, evidenziando le luci e le ombre del disco, facendosi notare e sorprendendo in certi casi, ma risultando forzati in altre situazioni, non tanto per la mancata innovazione, ma piuttosto perché tolgono spazio per canzoni di puro Black Metal, che non guasterebbero nel complesso. A causa di ciò i brani riescono a farsi apprezzare più singolarmente che nell’insieme.
A migliorare la valutazione generale è la seconda metà del disco, dove i Nostri evidenziano le influenze più vicine all’Atmospheric Black e in certi tratti anche al Depressive Black , le quali si notano in “Verblasst“, pezzo molto vario, senza dubbio tra i migliori del lotto, ma ancora di più nel penultimo pezzo, “Im Herbst trugen sie mich fort“, una validissima cavalcata epica dai ritmi moderati che mettono in risalto l’alone onnipresente di malinconia, quest’ultimo ulteriormente accentuato dall’epilogo dell’album, “Vale“, interamente in pianoforte.
In definitiva, pur avendo i suoi alti e bassi, “Trümmerfarben” è un disco che non porta modifiche radicali al genere ma contiene molte influenze interessanti grazie a cui riesce a farsi apprezzare discretamente.