Secondo il calendario San Patrizio è passato da un pezzo, eppure anche ad agosto ci si può divertire con canzoni tipiche irlandesi, con questo ultimo disco dei Rumjacks, band fondata da ragazzi australiani di origine irlandese nel 2008. Debuttano nel 2009 con gli EP “Hung, Drawn & Portered” e “Sound as a Pound“. Il successo arriva con il loro primo album “Gangs of New Holland“, accompagnato dal video musicale “An Irish Pub Song” che conta oltre 17 milioni di visualizzazioni.
Dopo l’arresto del cantante Frankie McLaughlin nel 2012, sono tornati in attività nel 2015 annunciando l’album “Sober & Godless” per poi tornare in studio per sfornare quest’anno “Sleepin’ Rough“.
Il loro punk rock misto alle tradizioni folcloristiche celtiche fanno sì che possano piacere a chi ascolta già i Dropkick Murphys o Flogging Molly (essendo comunque più vicini a questi ultimi musicalmente).
“Sleepin’ Rough” è certamente un album con sonorità allegre e positive tipiche da atmosfere da pub anglosassoni. Oltre al classico trio di strumenti (batteria, chitarra e basso) sono presenti flauto, banjo, mandolino e bouzouki irlandese.
Rispetto al precedente “Sober & Godless” mi sembra migliore e le canzoni più belle sono senza dubbio la seconda, Zielona Gora e la quasi hardcore Dead To Me. ‘Eight Beers’ McGee, Murder Shanty e soprattutto A Fistful O’ Roses sono canzoni dove credo di non aver mai amato così tanto il flauto. La peggiore per me è stata la ballata Kathleen perchè mi ricorda i peggiori anni dei Bouncing Souls (vedi “Ghost on the Boardwalk“).
Credo che questo gruppo austaliano possa farsi strada tra le leggende del genere, stanno crescendo velocemente ma attualmente mi sembrano una spanna sotto. Probabilmente sentiremo ben presto parlare di loro.