Siete amanti del Progressive, del Djent, dei ritmi serrati e complessi? “Savages“, il nuovo disco dei The Dali Thundering Concept, è quello che fa per voi. Etichettato come “Dissonant Tech Metal”, si può collocare nello stesso panorama dei Born Of Osiris e Within The Ruins, ma strizza l’occhio anche ai lavori dei Periphery e Protest The Hero.
“Savages” è un concept album incentrato sulla visione distopica del futuro che attende l’umanità, riferendosi a problemi sociali ed ambientali come il riscaldamento globale, i populismi di destra, il divario tra ricchi e poveri. Per dare la sensazione di una continuità tra i brani, la band ha utilizzato all’inizio o alla fine di quasi tutte le canzoni dei suoni ambientali, discorsi, stralci di frasi tratte da cartoni animati, che a volte vanno quasi in contrasto con la musica che viene a seguire. Musicalmente, i The Dali Thundering Concept dimostrano di sapersi muovere agilmente tra vari stili del metal: “Ostrich Dynasty“, traccia iniziale, va a inserirsi in un contesto Deathcore con riff spaccaossa e breakdown dissonanti, l’assolo è in puro stile Jazz-Fusion e verso il finale il pezzo acquista un sapore Melodic Hardcore. A seguire abbiamo “The Myth Of Happiness“, pezzo prevalentemente Djent ma con fraseggi più complessi e ragionati, sul finire sono stupendi i giochi fatti sfruttando in modo creativo i rumori che può fare una chitarra. Proseguendo nell’ascolto si arriva ai due pezzi più caratteristici: “Ink“, un misto di Mathcore e Progressive Metal classico con inserti Death Metal, con quel tocco moderno che solo le chitarre con più di sei corde sanno dare, e “Demeter“. Menzione a parte per quest’ultimo brano, non mi sarei mai aspettato di trovare in questo disco un pezzo puramente Jazz con tanto di pianoforte, tromba e voce femminile. Abituato com’ero ormai a sentire il growl devastante e le ritmiche complicate, è stata una vera boccata d’aria fresca.
“Savages” è un disco davvero bello, moderno ed innovativo. Se non siete abituati al genere farete fatica ad arrivare alla fine dei 54 minuti di musica, ma anche se preso a piccole dosi (non me ne vogliano i puristi dei concept album) resta un prodotto molto valido.