Una demo ed un EP rilasciati tra 2013 e 2015 ci avevano dato un assaggio della proposta dei The Black Court, gruppo tedesco che si presenta con un Melodic Death Metal dalle accennate sfumature Metalcore, capace di equilibrare le prevedibili influenze dalle band più conosciute del genere con una buona dose di personalità. “Red – Phantom Delusive” è il loro primo album e dopo le buone impressioni scaturite dalle precedenti produzioni, ora dal quintetto ci si aspetta una conferma.
“…of Bliss and Ferocity” apre le danze con un riffing accattivante e coinvolgente, al quale si unisce il growl aggressivo di Oskar Pusz, per una composizione che denota un forte rimando alle band più conosciute del genere, come At The Gates e Soilwork. Continuando l’ascolto con “Distrust” si sente come le idee dietro alla scrittura dei brani siano valide e il risultato diretto, efficace e trascinante. Per quanto inizialmente lo stile sia derivativo, le impressioni sono comunque buone e vengono premiate anche da una produzione molto equilibrata, che bilancia al meglio tutti gli strumenti; sicuramente un punto a favore del lavoro.
Quello che si era presentato come un disco orecchiabile ma convenzionale, ci mette poco a sorprendere con passaggi più vari e insoliti, come nel caso di “Scorched Earth”. Il brano continua nella stessa strada dei precedenti ma si dimostra più articolato e originale, nel quale i Nostri cercano anche di aggiungere dei tocchi innovativi e improvvisi.
Nel finale dell’album il giudizio su di esso migliora ulteriormente; la diversità tra le varie composizioni della band è ancora più marcata e visto il costante mantenimento della loro qualità, la band riesce sicuramente a soddisfare. La lunga e melodica “The Maze” si propone come una delle punte di diamante del disco grazie anche alla collaborazione con Britta Görtz, cantante dei Cripper e con il suo growl energico che si unisce alla voce del già citato Pusz, il quale in questo caso si cimenta talvolta in una parte vocale parlata, inserita appropriatamente nel contesto.
In chiusura troviamo la semplice e diretta “My Endless Road” seguita da “Edge of the World” e la sua aggressività congiunta con una buona dose di melodia grazie alla chitarra solista e all’intermezzo in pulito, ben riuscito.
Grazie a una prestazione matura e molto promettente i The Black Court dimostrano di avere un buon potenziale a disposizione, il quale potrebbe portarli a dire la loro all’interno del scena tedesca. “Red – Phantom Delusive” è un debutto che merita un ascolto e la speranza che il gruppo in futuro riesca a proseguire con la propria carriera senza passi falsi è molta, vista la situazione attuale.