“The Rift“, uscito il 3 luglio sotto la Argonauta Records, segna il debutto di una band nuovissima, la cui formazione è ben nota agli amanti della musica metal. Dal 2017, membri degli Ahab (storica band funeral doom) e degli In Mourning (melodic death) lavorano insieme ad un progetto che si qualifica come un unicum nella loro carriera, dando vita a Svärd, con Tim Nedergård e Björn Pettersson (In Mourning) alla voce e alla chitarra, Pierre Stam (ex In Mourning) alla voce e al basso e il tedesco Cornelius Althammer (Ahab) alla batteria.
Dalla fusione di queste due band di certo c’è da aspettarsi un prodotto di alto livello; “The Rift” è senza dubbio un ottimo EP, sul piano tecnico e qualitativo, e si staglia come novità assoluta e inaspettata, che coniuga attentamente heavy metal, sludge e nette influenze psychedelic. A una breve introduzione psy/ambient, seguono quattro tracce dal sound carico, netto e definito, caratterizzate da un timbro distintivo, da un ritmo vivace e un dinamismo costante. Dinamico e variegato sono i due aggettivi che possono descrivere al meglio questo primo lavoro, che conferma bravura, destrezza e originalità dal punto di vista formale ed esecutivo. “A Rift in the Green”, “Palaeocene Flames” e “The Burning Asylum”, dalla durata simile, si caratterizzano per un marcatissimo timbro heavy, riff martellanti e veloci e una vivacissima musicalità. Con un’intro dalle influenze doom, l’ultima traccia, “The Portal”, dalla durata di nove minuti, si differenzia leggermente dalle precedenti, in quanto caratterizzata da un ritmo meno aggressivo e più sistematico, specie nella parte finale. Dopo l’intro di un paio di minuti, il brano prorompe in tutta la sua carica, accompagnato da un cantato sempre molto sentito e d’impatto, per progredire via via in una frequenza di riff ripetuti fino alla fine.
In conclusione, quello di Svärd è un esordio che promette bene, stuzzica la curiosità e accresce le aspettative degli ascoltatori; “The Rift” è però solo un piccolo assaggio di un progetto più ambizioso: il loro primo full-length, album che non si farà attendere troppo a lungo.