A due anni di distanza dall’uscita dell’EP “Stormsleeper“, gli Spoil Engine hanno da poco rilasciato un disco dallo stesso titolo, contenente sei canzoni proposte anche nella precedente produzione con l’aggiunta di quattro inediti.
I Nostri si specializzano in un Metalcore con influenze Melodic Death Metal fin dal loro debutto, “Skinnerbox v.07” (2007), dal quale è rimasto solo il chitarrista Steven “Gaze” Sanders nella formazione.
I vari cambi di membri si fanno notare anche nell’ultima fatica, che risulta il debutto per il bassista Dave De Loco e la seconda prova per la cantante Iris Goessens (già presente nell’EP), la quale ha l’arduo compito di prendere il posto del suo predecessore Niek Tournois.
Passare da una voce maschile ad una femminile è una cosa per niente scontata o basilare, ma il nuovo innesto del gruppo fa capire fin dalla prima “Disconnect” che la cattiveria delle parti vocali non manca nel disco: il brano risulta compatto, preciso e letale; tra le composizioni migliori del complesso.
I brani seguenti però fanno calare l’interesse suscitato dalla prima traccia, proponendo parti in pulito non convincenti, difficilmente collegabili al resto delle canzoni che, pur non eccellendo, fanno una discreta figura.
Se già l’opinione del disco dopo un’illusoria opener stava calando, la title-track non aiuta a migliorarla, esponendo il problema già citato delle parti melodiche che smorzano la potenza del brano.
Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio, in quanto la parte finale del disco riserva le composizioni migliori, e ad averne la meglio sono proprio le parti melodiche che (finalmente) mostrano il potenziale della band: per averne prova concreta, “Hollow Crown” e “The Verdict” fanno al caso vostro.
Inoltre, “Singing Sirens” è la traccia dai ritmi più lenti del disco, concentrata particolarmente sulla voce della Goessens, e risulta originale ed apprezzabile, lasciando la strada alla conclusione discreta del tutto, “Wastelands“.
Finito l’ascolto, ci si porge una semplice domanda: era davvero necessario questo album, in quanto sei delle dieci canzoni sono prese dal precedente EP?
E questo è un altro fattore negativo sul giudizio di “Stormsleeper“, il quale, purtroppo, si può solo avvicinare alla sufficienza.