“Verkligheten” è il titolo dell’undicesimo album dei Soilwork, band svedese che non ha certo bisogno di presentazioni per chi mastica un minimo di metal. Il disco in questione è anche il primo con Bastian Thusgaard alla batteria, dopo l’entrata d Dirk Verbeuren in pianta stabile nei Megadeth. Se non si consider la titletrack che funge da intro dal sapore western, il disco è composto da undici brani che alternano il melodic death dei Nostri con riprese pop e sprazzi di metal moderno di stampo americano, il tutto condito dalla versatile ugola di Björn “Speed“ Strid che alterna scream, growl e parti in clean con estrema naturalezza.
“Verkligheten” è dunque un disco parecchio variegato sulla carta, ma il risultato non è sempre positivo poiché i pezzi tendono a sfociare nel caos. Tutte le belle cose elencate fino a questo momento, infatti, sono diluite all’interno dei singoli brani e questo non può non generare una sensazione di stordimento e mancanza di punti di riferimento. Un esempio di ciò potrebbe essere “Full Moon Shoals“, dove a conti fatti ci si ritrova ad ascoltare un polpettone sonoro senza capo né coda. Ovviamente i Soilwork sono ottimi musicisti, quindi ci sono comunque pezzi di ottima fattura come “Arrival“, l’arrogante “The Wolves Are Back In Town” o la poppeggiante “Stålfågel“. Sebbene il caos la faccia da padrone, il disco è piacevole da ascoltare, semplicemente è facile trovarsi con una sensazione di smarrimento causata dal continuo alternarsi di sonorità diverse, cosa che può essere vista anche come un voler continuamente stupire l’ascoltatore. Un esempio di ciò potrebbe essere “Needles and Kin“, pezzo che comunque cresce con gli ascolti.
Concludendo, cosa si può dire di questa nuova fatica degli svedesi? “Verkligheten” è un album piuttosto sfaccettato che perde la bussola in più occasioni, ma che è comunque suonato da degli ottimi musicisti che riescono a portare a casa il risultato. Non è un capolavoro, ma se si apprezzano le sonorità moderne e il death metal all’acqua di rose, questo disco potrebbe rivelarsi piacevole da ascoltare, perché l’album cresce con gli ascolti e risulta divertente.