Il 2018 è iniziato con il botto in casa Sodom: a gennaio, infatti, il buon vecchio Tom Angelripper ha silurato a sorpresa in un colpo solo Bernemann e Makka, il primo nella band da più di vent’anni e il secondo da otto. Il cambio di lineup è culminato con il rientro di Frank Blackfire alla chitarra, Husky (Asphyx) dietro le pelli e Yorc Segatz alla seconda chitarra. Questo fulmine ha portato a un’enorme curiosità da parte dei fan, i quali vengono parzialmente ripagati con questo nuovo EP della band tedesca, “Partisan“; per il disco bisogna attendere almeno fino a fine 2019.
“Partisan” è un EP estremamente old school, a partire dal grezzo e dettagliato artwork che sembra uscito dagli anni ’80. La produzione è pulita, ma non risulta plasticosa o inadatta al disco, anzi, calza a perfezione. Musicalmente parlando i due inediti, “Partisan” e “Conflagration“, spazzano via i dubbi che potevano essersi generati attorno al cambio di lineup. Tom dietro al microfono è indemoniato e sembra ringiovanito fino ai tempi dei “Agent Orange”. Il resto della band suona compatto e bisogna dire che le due chitarre giovano al sound della band tedesca. I due pezzi seguono lo stile Sodom, quindi diretti di thrash tiratissimo, “Conflagration” è probabilmente il più diretto e riuscito dei due. Per quanto riguarda “Tired & Red“, è un pezzo che conosciamo tutti e serve solo ad allungare il minutaggio trattandosi di un estratto live (con la nuova formazione) che comunque ci conferma l’ottimo stato di salute dei Sodom.
“Partisan” è un EP sporco, malvagio, che trasuda cattiveria da ogni nota e che ci consegna una band ringiovanita di almeno vent’anni. Ascolto consigliatissimo ai fan della band che non ne resteranno sicuramente delusi e, anzi, si ritroveranno ad attenre con ancora più ansia il nuovo disco dei teutonici.